Stop ai missili Usa, Kiev senza contraerea
Cronaca di Maurizio Stefanini
Testata: Libero
Data: 03/07/2025
Pagina: 10
Autore: Maurizio Stefanini
Titolo: Stop ai missili Usa, Kiev senza contraerea

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 03/07/2025, a pag. 10, con il titolo "Stop ai missili Usa, Kiev senza contraerea" la cronaca di Maurizio Stefanini.

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Maurizio Stefanini

Stop alle forniture di Patriot all'Ucraina. Gli Usa chiudono il rubinetto e la Russia riprende gli attacchi massicci sulle città ucraine, ormai indifese. Un brutto regalo di Trump all'Europa. E sì che dovrebbe aver capito da un pezzo, ormai, che Putin non vuole la pace.

Gli Stati Uniti annunciano uno stop di forniture di armi all’Ucraina, presumibilmente per evitare che le scorte si esauriscano, e il governo russo gongola, prevedendo che così la fine della “operazione speciale” si avvicina. Ma Zelensky fa sapere che l’Ucraina si rifornirà lo stesso.
«Questa decisione è stata presa per mettere al primo posto gli interessi americani, a seguito di una revisione del Dipartimento della Difesa sul supporto e l'assistenza militare della nostra nazione ad altri paesi in tutto il mondo», ha dichiarato all’Afp la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly. Secondo indiscrezioni di un funzionario a Politico, appunto, il Pentagono ha sospeso le consegne all'Ucraina di alcuni missili per la difesa aerea e altre munizioni di precisione, per il timore che le scorte di armi statunitensi siano troppo basse. «A quanto ci risulta, la ragione di questa decisione sono i magazzini vuoti, la carenza di armi nei magazzini», ha detto il portavoce del Cremlino Peskov ai giornalisti in risposta a una domanda sull’argomento. «In ogni caso, meno armi vengono fornite all'Ucraina, più vicina è la fine dell’operazione militare speciale», ha appunto aggiunto.
In realtà, la decisione di sospendere alcuni aiuti militari promessi durante l’amministrazione Biden era stata già presa all’inizio di giugno ma entra in vigore solo ora: in una fase che vede Kiev respingere massicci attacchi aerei russi e dopo la promessa di impegno fatta dal presidente Usa Donald Trump, nell’ultimo vertice Nato, a una giornalista ucraina. Negli ultimi raid è stato colpito anche l’ospedale di Kherson, e droni russi sono entrati in azione anche nella regione di Dnipro e nella zona di Odessa. A loro volta le forze armate ucraine hanno condotto un attacco alla raffineria di petrolio di Saratovorgsintez, nella regione russa di Saratov, che fornisce carburante alle unità militari russe.
L’Ucraina ha convocato il numero due dell’ambasciata Usa a Kiev, al quale ha comunicato che eventuali ritardi negli aiuti militari statunitensi all'Ucraina «incoraggeranno» la Russia. Ma Zelenski in un videomessaggio sui social ha spiegato che la cosa si starebbe chiarendo. «Stiamo preparando nuovi accordi con la Danimarca e altri partner sulla produzione di armi, la produzione congiunta e stiamo preparando notizie sui nostri droni intercettori», ha aggiunto. Il ministro degli Esteri Andriy Sybiga ha comunque detto su X che l'Ucraina è pronta ad «acquistare o noleggiare» sistemi di difesa aerea per contrastare «l'elevato numero di droni, bombe e missili» lanciati dalla Russia. E il suo collega alla Difesa Rustem Umerov ha annunciato che il progetto di legge sulla produzione congiunta di armi con gli alleati internazionali dovrebbe essere sottoposto al voto del parlamento ucraino alla fine di questo mese. Le leggi proposte sono state presentate l’altro ieri alle aziende nazionali della difesa. Il programma prevede la creazione di un quadro giuridico e fiscale speciale per aiutare i produttori di difesa ucraini ad aumentare e modernizzare la produzione, compresa la costruzione di nuovi impianti in patria e all'estero.
Mentre l’Ucraina cerca di rendersi autosufficiente sugli armamenti, la Russia insiste sulle offensive basate sulla massa umana sacrificabile, e chiede alla Corea del Nord di triplicare il numero dei suoi soldati impegnati in Ucraina. Inviandone altri 25-30.000. Lo scrive la Cnn, basandosi su una valutazione dell'intelligence condotta da funzionari ucraini. Le truppe potrebbero arrivare in Russia nei prossimi mesi, aggiungendosi agli 11.000 inviati a novembre per respingere l’incursione ucraina nella regione russa di Kursk. Circa 4.000 di questi soldati nordcoreani sono rimasti uccisi o feriti durante lo schieramento, secondo fonti occidentali.

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