Riprendiamo da LIBERO di oggi, 22/06/2025, a pag. 5, il redazionale "Deriva antisemita a Prato «Ebrei lgbt esclusi dal Pride»"
Altro che inclusione. Alla manifestazione Lgbtqai+ di Prato c’è spazio per tutti ma non per gli esponenti della comunità ebraica toscana. E così salta fuori che al Toscana Pride il gruppo ebraico Lgbtg+ non ha potuto sfilare perché il Comitato organizzatore ha addotto fantomatiche motivazioni, (problemi di sicurezza) aggrappandosi allo «spirito anti sionista del Pride di Prato».
In una nota diffusa da Emanuele Fiano, presidente Sinistra per Israele Due popoli Due Stati, ha lamentato l’esclusione: «Il divieto ha riguardato la specifica necessità che non sventolassero le Rainbow flag con la centro la stella di David. Si tratta dell’ennesimo grave episodio di antisemitismo che non può passare sotto silenzio. Troppi Pride in Italia dichiarano ormai apertamente, non la comprensibile ostilità contro il governo israeliano, ma l’avversione nei confronti delle persone ebree Lgbtqai+». Fiano, ex deputato del Pd, teme che sia stata «inaugurata, purtroppo, una cacciata dei ragazzi ebrei dai Pride, che dovrebbero essere luoghi di inclusione e di confronto».
Ovviamente gli organizzatori parlano di solo del grane successo e denunciano la violenza istituzionale del «governo Meloni dei diritti umani dei governi autoritari e oppressivi di tutto il mondo». Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Gianni (Pd), è entusiasta della sfilata arcobaleno ma si guarda bene dal criticare che «all’associazione Keshet, gruppo ebraico Lgbtqai+ sia stato vietato di marciare al Toscana Pride». Con il divieto di sfilare con «la propria bandiera arcobaleno con la Stella di David». Campioni di libertà a corrente alternata.
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