3 Lettere
1. Netanyahu tiri dritto senza cedere alla piazza disinformata
Cara Deborah,
prendo spunto dal suo come sempre ottimo articolo e vado subito al punto. Considerato che tanta parte della (dis)umanità è preda di una follia collettiva, come è pensabile portarla a ragione con opera di controinformazione? Si ha forse speranza di ravvedimento o invece tutto sarà illusorio e controproducente? Consiglio non richiesto a Netanyahu: non cadere nella trappola dei benpensanti ( o non ascoltare il sinuoso canto delle sirene) e perseguire con assoluta determinazione l'obiettivo della vittoria. Mai più cedere: ora è il momento delle decisioni imponderabili che facciano giustizia delle sofferenze degli ebrei, attuali e nella storia.
Un caro Shalom
Angelo Costanzo
Caro Angelo,
Non credo sia possibile fermare questa follia, la gente è come drogata, completamente soggiogata da questa ossessione perversa che è l’odio antiebraico. I media e la politica ne approfittano per soddisfare i loro padroni e aumentare la propaganda inventandosi le cose più vergognose. Come lei, io spero che Netanyahu non ceda o non lo costringano a farlo perché Hamas deve essere eliminato. È difficile farlo. Anche se tutti i capi sono stati uccisi, dobbiamo constatare che i terroristi trovano sempre proseliti. Ne hanno 2 milioni da arruolare nelle loro schiere di assassini. Ma non dobbiamo disperare ed è un obbligo morale eliminare il nazismo islamico.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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2. Brescia, giunta antisionista
Carissima Deborah,
ci sono scritte antisioniste che campeggiano ormai da settimane sui cartelli della mia città di residenza, Brescia, in via Alexander Langer, una via centralissima e frequentatissima, che conduce al Castello di Brescia, principale monumento storico della città.
La prima cittadina di Brescia e la sua giunta si erano già distinte, all'indomani del 7 ottobre, per il loro rifiuto di esporre la bandiera israeliana sul palazzo del Comune. Ovviamente, non hanno però esitato ad esporre il "sudario" per i bambini di Gaza. Adesso stanno lavorando per riconoscere "lo stato di Palestina" (https://www.bresciaoggi.it/territorio-bresciano/brescia/il-centrosinistra-in-loggia-si-al-riconoscimento-dello-stato-di-palestina-1.12697598).
La sindaca, due anni fa (pochi giorni dopo il pogrom di Hamas), aveva partecipato alla commemorazione del 16 ottobre 1943, indetta su iniziativa dell'associazione Italia-Israele di Brescia, presso il cimitero Monumentale. In quel frangente, la presidente della associazione aveva letto una lettera scritta da mia madre (figlia della Shoà) con la quale stigmatizzava il vergognoso rifiuto di esporre la bandiera israeliana sul palazzo del Comune. In risposta, la prima cittadina aveva belato che lei non poteva essere accusata di antisemitismo perché ogni anno partecipava alle iniziative del 27 gennaio (sic!).
Speriamo che gli "antisionisti" si limitino a prendersela con dei poveri inanimati cartelli e non con le persone in carne e ossa.
Con sincera stima,
Marialessandra Biglino
Cara Sandra,
ricordo bene il caso, non unico purtroppo, della sindaca di Brescia che si era rifiutata di esporre la bandiera di Israele dopo le stragi di 7 Ottobre. Quello fu il primo segnale di quello che sarebbe poi accaduto nelle piazze italiane con migliaia di propal urlanti il loro odio contro Israele. Il 27 gennaio è la foglia di fico di tanti antisemiti che ipocritamente vi partecipano per ricominciare, subito il giorno dopo, la loro isterica propaganda contro lo Stato ebraico. Per questo siamo ormai in tanti a ritenere il Giorno della Memoria della Shoah, una commemorazione utile solamente agli antisemiti. Gli ebrei e chi ama gli ebrei non hanno bisogno di una giornata per ricordare perché lo fanno tutti i giorni dell’anno, da sempre.
Le scritte di odio contro Israele sui cartelli stradali e sui muri delle città italiane ci sono sempre state, è il modo per tanti idioti razzisti di sfogarsi perché, inutile illudersi, gli ebrei e Israele non saranno mai accettati dalla sinistra antisemita.
Un affettuoso shalom
Deborah Fait
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3. Gaza e Ucraina, due fronti della stessa guerra
Cara Deborah,
Gaza o Kiev sono una guerra soltanto, un'unica guerra che i politici di sinistra tentano vigliaccamente e con tutta l'ipocrisia che li contraddistingue di, separare.
Infatti l'Iran, da decenni corteggiata sia da intellettuali che professori e al pari del terrorismo palestinese, ne è una delle prove inconfutabili.
L' Italia un po’ di anni fa era considerata in politica Internazionale "il ventre molle" dell'Europa...qualcuno se lo ricorda? Erano gli anni del terrorismo Komunista contro la NATO e della strage di Bologna o di Ustica. Oggi i figli nati e cresciuti, anzi pasciuti in quel contesto e diventati purtroppo ahimé parlamentari della Repubblica Italiana, imperterriti seguitano come per esorcizzare il casino fin qui causato da così tanta politica scellerata, a caciare nelle piazze contro il governo di turno.
È di oggi la notizia che anche la Danimarca ha vietato l'uso sia del Burqa che del niqab...e da noi ? ...cittadinanza e welfare ?
VIGLIACCHI !!.......IPOCRITI !!
Solidarietà a Benjamin Netanyahu ed un particolare ringraziamento ai soldati IDF di fede cristiana che combattono con coraggio contro gli indemoniati del terrorismo islamico.
Mario
Caro Mario,
Viviamo in tempi bui e difficili in cui odio e ipocrisia vanno a braccetto e in tutto questo casino il capro espiatorio è sempre Israele. Non ho visto manifestazioni per la pioggia di missili e droni che la Russia spara contro l’Ucraina ogni notte ma si è vista l’Italia coperta letteralmente di bandiere palestinesi come se fosse diventata un’altra nazione. Ogni volta che vedo le folle urlanti sventolare quella bandiera della morte mi vengono i brividi perché non capisco tutto questo amore per i tagliagole. Che sia invece semplicemente odio per Israele che tenta di eliminarli per salvare se stesso e il mondo occidentale che non capisce niente? Ha ragione sono vigliacchi e ipocriti. Lei scrive che la Danimarca ha vietato il burka e chiede …e l’Italia? L’Italia, caro Mario, si è inventata di insegnare l’arabo nelle scuole invece di insegnare l’italiano agli arabi. Sottomissione totale!
Un triste shalom
Deborah Fait
takinut3@gmail.com