Minacce di Hamas sugli aiuti umanitari
Commento di Stefano Parisi (presidente Setteottobre)
Stefano Parisi
Non c’è nessun documento ufficiale delle Nazioni Unite e di altri organi internazionali che dichiari che attualmente o nei quasi due anni di guerra sia mai stata in corso una carestia a Gaza.
Le notizie riportate dai media occidentali al riguardo nascono da una semplificazione e mal interpretazione delle informazioni.
Infatti, il report di maggio 2025 dell’IPC (Classificazione Integrata delle Fasi di sicurezza alimentare), a cui fanno tutti attualmente riferimento e che si basa su dati delle Nazioni Unite, riporta che “dopo diciannove mesi di guerra, la Striscia di Gaza si trova ancora ad affrontare un rischio critico di carestia”. Ovvero continua a esistere la possibilità che si entri in una fase di carestia.
È dal 2023 che l’IPC parla di rischio imminente di carestia. Fortunatamente non è mai accaduto e dobbiamo continuare a fare in modo che non accada. Come fare? Impedire ai terroristi di Hamas di impadronirsi degli aiuti umanitari che entrano nella Striscia, giustiziando i civili che provano ad avvicinarsi.
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