"Ad Arafat interessa solo il potere"
Parola di Ferrari, che ci fornisce un ritratto realistico di questo capo terrorista
Testata: Corriere della Sera
Data: 01/09/2003
Pagina: 1
Autore: Antonio Ferrari
Titolo: Arafat - Abu Mazen sfida finale per il potere
Un titolo quasi identico a quello di Repubblica, ma l'articolo di Ferrari è molto più preciso e ricco di informazioni e commenti, fornendo in tal modo una immagine vivida ed impressionante della natura di questo scontro.
Come Mastrogiacomo su Repubblica, Ferrari ci fa sapere che lo scontro in atto fra Arafat ed Abu Mazen verte sul controllo delle forze di sicurezza, ma omette di ricordare che esso ha per oggetto anche i cospicui fondi che sotto forma di aiuti umanitari piovono sull'Autorità Palestinese dall'occidente e dal mondo arabo: la gestione di questi fondi consente ad Arafat sia di controllare le attività terroristiche, sia di arricchirsi personalmente, come sanno oramai tutti.
Ferrari piange per il destino delle strutture di comando dell'Autorità Palestinese: "Come si fa a lavorare se il presidente è in perenne conflitto con il premier?". Ma non ci spiega, Ferrari, che l'Autorità Palestinese non lavorava (nel senso di una manifestazione di volontà di pacifica convivenza con Israele) neppure quando Arafat era al potere da solo, ossia tra il 1999 ed i primi mesi di quest'anno. Non ci spiega che l'Autorità Palestinese non è in grado di lavorare perché Arafat non vuole che lavori, sempre nel senso di fermare il terrorismo e la carneficina di innocenti.
Va sottolineato a merito di Ferrari, comunque che lui ci spiega in poche battute chi è Arafat: "A lui interessa soltanto il potere", e "Di scelte da statista coraggioso (Arafat) è incapace, mentre dell'ambiguità politica rimane un maestro". Tutti lo sanno da tantissimo tempo, ma c'è sempre qualcuno che fa finta di non saperlo, e dunque è bene che qualcuno lo ricordi a chiare lettere: di Arafat non ci si può fidare, e dietro ai terroristi la sua ombra si intravede sempre come incombente.

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