Testata: Data: 22/08/2003 Pagina: 1 Autore: Federico Steinhaus Titolo: La tregua è finita: ma quale tregua?
Le organizzazioni del terrore hanno dichiarato conclusa la tregua, che avrebbe dovuto restare in vigore per tre mesi. Ma in realtà la tregua stessa era stata una duplice trappola per Israele:
1) Non di tregua nel senso "occidentale" del termine si era trattato, ma di hudna; la hudna è, nella tradizione araba, una scelta tattica che non influisce sulle decisioni strategiche. Dunque, una tregua unilaterale decisa allo scopo di rafforzare il proprio potenziale, e destinata a cessare non appena la capacità militare fosse nuovamente in grado di colpire efficacemente.
2) Questa tregua unilaterale non aveva mai impedito ai terroristi palestinesi di colpire gli obiettivi civili israeliani; solo nella settimana dal 12 al 16 agosto si sono verificati almeno 20 attacchi (inclusi quelli falliti o scoperti in tempo). Tra questi, i due attentati suicidi di Rosh Ha Ayin ed Ariel, una imboscata ad un autobus ed una sparatoria contro un posto di guardia israeliano, imboscate contro soldati a Hebron, Kalkilya, Neve Dekalim, Gadid, Ariel, El Aroub, Beit Furiq e Tapuach; e poi una bomba ad Afula, colpi di mortaio a Karni e Sderot, altri agguati contro militari a Gaza, Yitzhar, Chomesh ed al Moshav Katif.
A fronte di questi attacchi quotidiani, e di quelli coordinati con gli Hezbollah dal Libano, Israele non avrebbe dovuto reagire. Ogni reazione israeliana di contenimento o di repressione è stata infatti denunciata come una violazione della tregua, esattamente come ora l'annullamento di questa tregua - truffa viene presentata come una reazione inevitabile e legittima all' uccisione del leader di Hamas, colpito a morte con le sue guardie del corpo da un attacco aereo mirato alla persona. Insomma, io faccio quello che voglio ma guai a te se reagisci: è stata la filosofia della hudna , ed ora si tornerà a giocare apertamente sul campo una partita che sicuramente è fatale. Una vittoria di Hamas, Jihad, Tanzim, Martiri di Al Aqsa e Hezbollah segnerebbe la distruzione di Israele, ed una sconfitta di Abu Mazen da parte di Arafat farebbe scivolare la regione sul piano inclinato di uno scontro senza più vie di uscita.