L'Unità si dispiaccia pure
ma non è andata come la racconta
Testata:
Data: 04/08/2003
Pagina: 7
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Ramallah, gli "ammutinati" non obbediscono ad Arafat
Sebbene oggi tutti i giornali (anche quelli che ieri erano cascati rovinosamente nella bufala medianica) riferiscono che i "militanti" arrestati non sono mai stati nè presi nè incarcerati (Non si sono infatti nemmeno mai mossi dalla Muqata), Umberto De Giovannangeli indugia nella falsità, come lo stesso titolo del suo articolo dimostra.


Restano alla Muqata i 17 militanti israeliani arrestati dai palestinesi.


Come sempre si tratta di terroristi ed in questo caso della peggior specie (li potremmo considerare dei veri serial-killer di civili israeliani, tanto i loro nomi sono tristemente famosi per le loro sanguinose azioni). Inoltre come oramai tutti sanno essi non sono affatto stati arrestati dai palestinesi: continuano a soggiornare tranquillamente alla Muqata con il loro capo Arafat.



Il nostro giornalista cerca di falsificare la realtà facendoci credere che questi terroristi sono stati veramente arrestati (addirittura su ordine di Arafat!) ma che questi si rifiutano di sottomettersi alla decisione del vecchio rais.


E tra i miliziani da neutralizzare vi sono i 17 , metà dei quali appartenenti alle brigate dei martiri di Al Aqsa, protagonisti del braccio di ferro ancora in corso all’interno della Muqata dove si sono rifugiati da oltre un anno perchè ricercati da Israele per attentati.

L’idea del rais palestinese era di spedire i 17 ricercati a Gerico, la città sulla via del Mar Morto, nella depressione del deserto, dove in un carcere vigilato da sceriffi americani sono già rinchiusi alcuni ricercati di Israele. Ma la maggioranza dei rifugiati della Muqata si è finora rifiutata di obbedire a quell’ordine


Premesso che troviamo al limite della follia chiamare dei sanguinari criminali addirittura dei "rifugiati", lasciamo alle parole di Avi Panzer (portavoce di Sharon) esprimere il ritratto fedele di come stanno realmente le cose:


Per Israele si tratta di odiosi assassini colpevoli di attentati che hanno provocato la morte di decine di inermi cittadini. La loro presenza alla Muqata è l’ennesima prova del coinvolgimento attivo di Arafat nelle trame terroristiche contro Israele. Spetta al premier Abbas disarmare ed arrestare quei terroristi. Non sarà certo Arafat che li ha sostenuti ed armati, a fare piazza pulita di quei criminali.







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