Chiaro il bilancio che De Giovannangeli fa sulla posizione di Sharon tenuta davanti all’alleato americano


Dice di comprendere le preoccupazioni dell’ «amico Bush». Promette di «arrecare il minimo disagio ai palestinesi». Ma non recede di fronte alla realizzazione del Muro della Discordia.

Leggasi altrimenti: Sharon ha fatto le sue solite vuote promesse per tenersi buono il compagnone americano ma in sostanza non ha fatto un solo concreto passo avanti verso la realizzazione della Pace.

Segnaliamo inoltre che a quanto pare il cosiddetto "Muro della Discordia" sia diventato il nuovo passaparola per coloro che di discreditare Israele sempre e comunque ne fanno una missione: una volta era la questione dei cosiddetti profughi palestinesi ad infiammare i cuori, oggi invece c’è il Muro. Oggi come allora però i fatti vengono distorti in chiave propagandistica: il Muro ci viene presentato come la volontà da parte Israeliana di isolare i palestinesi quando invece il Muro è una triste misura presa per evitare il più possibile nuovi attacchi kamikaze, i quali potrebbero ragionevolmente proliferare una volta che lo Stato Palestinese sarà stato fondato. Il nostro giornalista continua fermamente a credere che il terrorismo palestinese sia una risposta "all’occupazione" israeliana...
La Road Map deve andare avanti ma il Muro della Discordia proietta la sua ombra inquietante sul difficile dialogo israelo-palestinese.


Ormai il passaparola dei detrattori di Israele è proprio questo: "il Muro". Ogni altra riflessione o bilancio realistico sono banditi per abbandonarsi ad un romantico filosofeggiare sul "Muro della Discordia".















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