Repubblica continua a non contarla giusta
l'inviato a Betlemme riscrive la storia e la cronaca
Testata: La Repubblica
Data: 30/07/2003
Pagina: 9
Autore: Leonardo Coen
Titolo: Betlemme torna a vivere ma i pellegrini non ci sono
Coen sembra provenire da Marte, per il modo in cui descrive l' assedio di
Betlemme, le sue cause, le sue modalità. "L' intifada e la conseguente
repressione israeliana", così liquida il tutto. E padre Ibrahim diviene per
Coen "l'eroe di quei quaranta giorni", i giorni dell' assedio israeliano
alla chiesa della Natività, quando invece - e ne ha dato conferma indiretta
il Vaticano stesso - in quel periodo drammatico di padre Ibrahim si potrebbe
dire che fu il bugiardo colluso, non certo l' eroe. Già, quei quaranta
giorni: cos' era successo? Per Coen "dentro (la chiesa) si erano rifugiati
250 palestinesi". Bambini, donne, vecchi? O non forse terroristi entrati con
le armi in pugno?
La memoria cortissima di Coen fa a gara con le sue conoscenze di matematica.
Il suo articolo comincia con il resoconto di due coreani andati a Betlemme
martedi : il turista numero sette ed otto, per Coen.Poche righe dopo, Coen
stesso ci informa che nel primo giorno in cui ciò è stato possibile, un
lunedi, i turisti sono stati 82.Ma su altre testate, nei giorni scorsi,
avevamo letto il racconto di pellegrini italiani che erano andati a
Betlemme, un autobus pieno, e riferivano commossi e felici di questa loro
esperienza, avvenuta senza il benché minimo problema.
E' proprio il caso di dire che i conti non tornano, né quelli puramente
matematici né quelli politici.

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