Testata: Data: 14/07/2003 Pagina: 1 Autore: Ester Picciotto Titolo: Una liberazione che sa di offesa a quella vera
Le feste organizzate dai partiti, allo scopo di raccogliere fondi per le loro attività, sono molto piacevoli. Ci sono stata tante volte,li ho sempre trovati simili ad una sagra paesana, con bancarelle, chioschetti di ristorazione, musica e dibattiti. L'altro giorno, ho visitato il Festival organizzato dal partito di Rifondazione comunista, dove ho trovato la stessa atmosfera.Mi ha colpita però una bancarella, dedicata all'antifascismo dove veniva esposta una bandiera palestinese. Il messaggio così semplice ed immediato, è però discutibile: possibile che gli organizzatori di questa sagra, credano veramente alla democraticità delle organizzazioni palestinesi? Possibile che credano veramente che Israele (unica democrazia della regione) sia uno stato fascista, cioè che priva delle elementari libertà dell'individuo? Possibile che gli organizzatori di tale festival sottacciano le esecuzioni dei "collaborazionisti", il supporto al terrorismo di Hamas, le elezioni burla che fanno sì che lo stesso candidato (Arafat) sia "democraticamente" eletto dal 1969 con il 90% dei voti? Non solo è possibile, ma è vero. Loro ci credono. Ci vogliono credere.