Su Avvenire, pagina degli editoriali del 12.7.2003, Elio Maraone, sotto il titolo "Si avvicina a grandi passi il momento della verità" affronta il tema della tregua israelo-palestinese in modo sostanzialmente corretto. Come perlatro siamo abituati a leggere su Avvenire.
C'è però un'ultima frase nel suo pezzo che ci permettiamo di criticare:"A poco o nessun senso, ad esempio, rimettere in liberta un prigioniero sulla base della sua apparteneza a questo o quel gruppo estremistico, mentre può essere grave, controproducente, insistere con poliziesca durezza nelle limitazioni al movimento dei palestinesi. Anche in politica la flessibilità aiuta".
Israele non pensa ssolutamente di adottare il crietrio cui accenna Maraone per mettere in libertà i prigionieri palestinesi. E' stato detto e affermato più volte che verranno liberati i prigionieri che non avranno sulle mani sangue israeliano. Quindi nessun criterio di appartenenza a qualche gruppo.
Quanto alla "durezza" che si applica nei controlli è una misure severa ma non vediamo come si possa fare diversamente. Se Israele non fosse sotto attacco terroristico basterebbero dei vigili a regolare il traffico. Purtroppo è l'intifada che ha costretto Israele a prendere queste misure. La flessibilità, di fronte ai passaggi di terroristi imbottiti di esplosivo, sarà d'accordo anche Maraone, perde la sua qualità essenziale, diventa rigida. Appunto.Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione di Avvenire. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita lettere@avvenire.it