Attentato non improvviso ma preparato
ma De Giovannangeli non crede al diritto di Israele alla difesa
Testata:
Data: 12/06/2003
Pagina: 11
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Kamikaze sul bus, la strage di Hamas
De Giovannangeli fa un resoconto commosso dell’ennesima tragedia che ha colpito al cuore Gerusalemme eppure, nonostante l’ostentazione di dolore e solidarietà con il popolo israeliano, non riesce a non dire (e più volte durante l’articolo) che se tale attentato palestinese c’è stato è a causa del tentativo non riuscito (o che forse non è riuscito di proposito ma il giornalista non è stato sfiorato da questo dubbio) di uccidere il portavoce di Hamas, Rantisi.
Chi è Rantisi, innanzitutto:Il capo politico del movimento integralista palestinese Hamas
Hamas è un organizzazione terroristica. Rantisi non è un "politico" ma è un capo terrorista. Rantisi è uno che quando ha parlato non ha perso occasione per dichiarare odio contro Israele (recentemente ha persino sconfessato quella Road Map tanto cara al giornalista) e che quando ha agito, ha aiutato ad organizzare attentati terroristici che hanno ucciso centinaia e centinaia di inermi civili israeliani.
Rantisi è precisamente un soggetto criminale e qualsiasi stato democratico di questo mondo prenderebbe precauzioni contro tale soggetto.A Gerusalemme 17 morti e 93 feriti. Rappresaglia israeliana su Gaza: muoiono otto palestinesi.
Detta così sembra una cosa equa.
Ma le cose non stanno esattamente così.
Il giornalista crede che a scatenare tutto sia stato il tentativo di uccidere il terrorista Rantisi, senza capire che un attentato come quello messo a segno a Gerusalemme necessita di diversi giorni di attente preparazioni. E’ impossibile che sia stato programmato e messo in atto nel giro di 24 ore.
Ciò significa che il progetto dell’attacco contro l’autobus che ha spezzato la vita ad innocenti cittadini israeliani, era nel cassetto di Hamas da chissà quanto tempo, pronto per essere scatenato contro Israele.
Inoltre quella israeliana non è una "rappresaglia", si è andati a Gaza per catturare terroristi del calibro di Tito Massud e Sohel Abu Nahla, i quali, tra le altre cose, sono quelli che organizzano il tiro a segno con razzi contro la cittadina ebraica di Sderot, contro i civili.
Anche se purtroppo, come sempre, la cattura di terroristi palestinesi porta al ferimento o all’uccisione di civili palestinesi, questo è dovuto al fatto che i terroristi si nascondono vigliaccamente tra il loro stesso popolo, tuttavia non ci sembra corretto mettere sullo stesso piano le vittime israeliane, colpite vigliaccamente da un’azione kamikaze, e le generiche "otto vittime palestinesi", espressione che non tiene conto del fatto che tra loro ci sono terroristi e criminali.Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare il proprio parere alla redazione de L'Unità. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.
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