Ma la De Agostini era una casa seria
L'enciclopedia on line Il sapere della De Agostini stravolge la storia di Israele
Testata:
Data: 21/05/2003
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Israele
dal sito www.ilsapere.it della De Agostini, a voce Israele, presente nella sezione gratuita
http://www.sapere.it/gr/ArticleViewServletOriginal?otid=GEDEA_israele_1&orid=GEDEA_israele_1&todo=LinkToFree
Per una buona lettura chiara e sistematica su internet, la brevità è importante. Ma solo se usata bene, non come nel caso della DeAgostini, nel settore dell’enciclopedia multimediale. Alla voce "Israele" troviamo le generalità geografiche e storiche.
La storia in sé non è errata ma superficiale e scorretta a beneficio della brevità (o della faziosità latente?)
Vediamo quanto segue:
nel 1956, contemporaneamente all’attacco anglo-francese all’Egitto per la questione di Suez, scoppiò una nuova guerra arabo-israeliana, ma le truppe di Tel Aviv, giunte sul canale, furono costrette dall’ONU a ritirarsi.
Ci sembra di capire che Israele volesse conquistare il canale, anziché tutelare la sicurezza dello stato. Inoltre, non dobbiamo dimenticarci che dalla parte araba c’era una vera e propria coalizione di forze che circondava Israele (Siria, Giordania, Arabia Saudita, Libia, Sudan, Kuwait). Anche se il nuovo stato ha reagito attaccando e quindi occupando il canale,questo è stato poi restituito dopo aver ottenuto la garanzia di poter navigare.
Dunque, la differenza fra la prima e la seconda parte è lampante, ma purtroppo non è un caso isolato. Altro esempio, si legge che:Nel 1982 Begin ordinò l’invasione del Libano meridionale, dove erano situate le basi dell’OLP.
La sinteticità è stata tale che per chi non ne conosce la storia non è comprensibile per quale motivo si volesse invadere il Libano, né che nesso ciò potesse avere con l’OLP. E questa frase gioca a "favore" dei paesi ostili ad Israele.
Per quanto riguarda il discorso sull’intifadah, anche qui non sono state spese spiegazioni adeguate a tratteggiare la situazione conflittuale fra Israele e la Palestina di Arafat. Solo una volta è stato scritto, all’inizio, che la lega araba non voleva riconoscere l’esistenza di uno stato ebraico. E non ne è stata più ribadita, anche se ancora oggi il mondo arabo (e non solo) continua a negarne l’esistenza.
Un accento sugli attentati scoppiati in tutti questi anni risulta quasi totalmente assente da questa "pagina del sapere", eppure anch’essi fanno purtroppo parte della storia d’Israele.
Nemmeno per quanto riguarda i negoziati per il piano di pace a Camp David nel 2000, vi è un ulteriore approfondimento della cosa, lasciando infatti intendere che se la pace è fallita, lo è stata per colpa di entrambi le parti chiamate in causa:i negoziati (…) fallivano per le divergenze emerse tra Barak ed Arafat sulla questione dello statuto di Gerusalemme.
Ci è ormai noto che in quell’occasione ci furono state generose concessioni dalla parte israeliana, fra cui anche Gerusalemme Est: Arafat ha rifiutato il tutto, pretendendo il rimpiatrio di profughi, che superavano i due milioni e mezzo, e che per ovvie ragioni demografiche la richiesta è stata respinta.
Arrivando ai nostri giorni, leggiamo che Israele risponde con "pesanti rappresaglie" dinnanzi a degli attentati terroristici: nemmeno su quest’apparente autorevole edizione, si riesce a far meno di parlare di vendette, anziché di legittima difesa.
Fra queste rappresaglie, l’enciclopedia ci ricorda l’assalto alla Chiesa della Natività di Betlemme. Poche righe per descrivere l’accaduto e nemmeno chiare.
La lista non è finita, ma tanto ci basta per capire che i 55 anni di vita di Israele in due pagine siano un’impresa assolutamente possibile, purchè scritte in modo corretto, chiaro, anche nella sua sinteticità. La DeAgostini, con questo suo "riassuntino", è riuscito ad opacizzare la storia, stravolgendola. E per noi questa è disinformazione.