Il caso Ciriello
No, Rosaspina, la responsabilità è palestinese
Testata:
Data: 17/05/2003
Pagina: 13
Autore: Elisabetta Rosaspina
Titolo: Israele trasmette a Roma l'inchiesta sul caso Ciriello
La giornalista riporta che il governo israeliano ha consegnato all’Italia i risultati delle indagini sulla morte di Raffaele Ciriello, il reporter di guerra ucciso a Ramallah il 13 marzo 2002. Il contenuto del dossier non è ancora stato reso pubblico, tuttavia la giornalista si affretta a dare una chiara interpretazione (in chiave palesemente anti-israeliana) degli avvenimenti (ad oggi ancora non del tutto chiariti, nonostante quello che ci vuol far credere la giornalista)
Già l’autopsia condotta in Italia aveva appurato che a colpire Raffaele erano state munizioni in dotazione ai tank israeliani. Ma le modalità della sparatoria erano state al centro di discussioni e polemiche, nonostante i filmati della Rai e le immagini girate dallo stesso Raffaele negli attimi precedenti la sua morte ricostruissero con molta precisione la dinamica dei fatti.
Il tank ha puntato la mitragliatrice sull’angolo da quale i due giornalisti italiani si erano affacciati in rapida successione, e ha fatto fuoco.
Da dietro un angolo, come si vede dalle immagini riprese dalla telecamera dello stesso Ciriello, un palestinese aveva sparato verso il tank israeliano. Ciriello si era affacciato subito dopo dal medesimo angolo, proprio nell’istante in cui dal tank avevano iniziato a sparare per difendersi. Certamente il reporter è stato accidentalmente ucciso dal fuoco israeliano, tuttavia bisogna considerare che da quella distanza i soldati non potevano averlo inquadrato, non potevano aver visto che era un giornalista, non potevano aver capito che quella che aveva in mano era una macchina da presa e non un'arma.
Consigliamo inoltre di leggere questo articolo a pagina 1 di Informazionecorretta del 2002-01-12
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