La versione dei fatti di De Giovannangeli
come sempre portavoce di Arafat
Testata:
Data: 16/05/2003
Pagina: 11
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: la Road Map non garantisce Israele
Il quotidiano diretto da Furio Colombo non manca mai di essere tra i più faziosi nel riportare quanto accade nel conflitto israelo-palestinese

La fotografia scelta è emblematica. Ritrae un soldato israeliano a terra che viene soccorso da un gruppo di volenterosi giovani palestinesi.

Sicuramente esistono palestinesi che desiderano la pace e rispettano gli israeliani, ma l' uso strumentale di immagini come questa è evidente.

De Giovannangeli nell’articolo da piena risonanza al discorso che Arafat ha tenuto in occasione del 55 anniversario della "Nakba", tuttavia il giornalista si guarda bene dal spiegarci il significato di questa festa, spacciandola anzi come un’indefinita festività nazional-religiosa palestinese.

In occasione del 55 anniversario della "Nakba" che per i palestinesi coincide con la creazione dello stato d’Israele nel maggio 1948



La "Nakba" non coincide con la creazione dello stato d’Israele. La "Nakba" è come i palestinesi ancora oggi percepiscono la nascita dello Stato D’Israele: "Nakba" significa "il giorno della catastrofe"!



Tuttavia De Giovannangeli si guarda bene dal specificarlo e ha persino il coraggio di scrivere




La striscia di Gaza non è stata risparmiata neppure nell’anniversario della "Nakba"


Il giornalista continua trascrivendo, da bravo amanuense acritico, le frasi più salienti di Arafat, tutte rigorosamente intrise di odio contro Israele ( frasi da cui De Giovannangeli avrebbe forse potuto intuire in che cosa consistesse la "festività" dei palestinesi).
Infine il giornalista ci fa il bilancio della giornata, a suo modo




Una nuova massiccia incursione di Tsahal ha provocato ieri altri 5 morti tra i palestinesi, compresi due adolescenti di 12 e 15 anni
Tre miliziani e un adolescente
Un adolescente, colpito da diversi proiettili alla testa
Poco prima dell’alba una settantina di tra carri armati e blindati israeliani sono penetrati a Beit Hanun, a nord di Gaza, con l’obiettivo di individuare e smantellare le basi di lancio dei rudimentali razzi "Qassam" con cui miliziani integralisti di Hamas bersagliavano quasi ogni giorno la vicina cittadina di Sderot, nel deserto del Negev.




Terroristi (né miliziani né miliziani integralisti) bombardavano ogni giorno (ops, pardon, "quasi" ogni giorno, minimizziamo pure) una cittadina ebraica ( in cui vivono bambini, donne e uomini, non si tratta di una cittadina fantasma come il giornalista sembra far credere)... e questo per De Giovannangeli non giustifica l’operazione militare, volta a distruggere la basi di lancio di questi razzi omicidi?

Il giornalista sottolinea abilmente che si tratta di "rudimentali razzi" , ma il fatto che siano rudimentali non significa che non possono uccidere. Sono razzi, sono armi puntate ogni santo giorno su dei civili inermi.

Ma il giornalista è troppo impegnato a dirsi indignato che due adolescenti sono morti (e uno, come macabramente segnalato, crivellato di pallottole), senza però dirci in che contesto si trovavano questi ragazzini, cosa stavano facendo, perché si sono trovati coinvolti nello scontro e di chi è la vera responsabilità del loro trovarsi lì.

Ma questi sono dettagli irrilevanti, dobbiamo tacere e rispettare la festività di "Nakba" ...




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