Testata: Data: 01/05/2002 Pagina: 16 Autore: un giornalista Titolo: 16
Al centro di pagina 16 de l’Unità del 1° maggio una fotografia salta immediatamente all’occhio.
In apparenza è solo una delle tante che quotidianamente ci propina l’Unità (donne fra le macerie di Jenin, bimbi sporchi che vagano per le strade, carri armati che impietosamente si aggirano per le strette viuzze dei Territori ecc.), in realtà il messaggio che racchiude questa immagine è molto forte e riporta ad uno stereotipo tristemente conosciuto: il duro, cattivo israeliano (che quando porta la divisa è sempre tale), rappresentante del popolo "oppressore" che schiaccia, umilia, il popolo palestinese rigorosamente "oppresso".
Analizziamo l’immagine in questione.
Un giovane soldato dallo sguardo truce (ma probabilmente solo spaventato) con l’elmetto calato in testa ed il mitra a tracolla si rivolge ad una donna palestinese avvolta in uno scialle, piccola e dallo sguardo impaurito e, con un dito puntato, le indica la direzione verso la quale dovrà ritornare.
Forse l’immagine è ripresa presso uno dei tanti check point presi di mira negli ultimi tempi proprio da donne che indossavano cinture di esplosivo e dove molti soldati hanno perso la vita colpiti dal fuoco dei kamikaze; purtroppo questo dalla fotografia non si può dedurre.
Rimane invece negli occhi la visione del soldato che, come dice la didascalia "scaccia" una donna palestinese, insensibile dinanzi al suo dolore ed alle sue sofferenze.
La cura, quasi meticolosa con cui vengono scelte determinate fotografie collocate spesso in contesti privi di uno specifico riferimento, conferma ancora una volta l’orientamento troppo parziale adottato da questo quotidiano, ad esclusivo beneficio delle ragioni palestinesi.
Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad esprimere le loro proteste in merito a questa fotografia ed al suo commento lettere@unita.it