Una realtà per noi inimmaginabile
Cosa ci fa un ragazzino di 13 anni in mezzo ad uno scontro armato tra israeliani e palestinesi?
Testata: Televideo
Data: 19/11/2002
Pagina: 155
Autore: un giornalista
Titolo: Cisgiordania, uccisi cinque palestinesi
Televideo scrive:"Violenti scontri a Tulkarem, nel Nord della Cisgiordania, durante un raid dei soldati israeliani. Cinque palestinesi, tra cui un ragazzo di 13 anni, sono rimasti uccisi. Tra le vittime, anche un militante dei Martiri di al Aqsa. Una decina i feriti. Le unità speciali israeliane avevano fatto irruzione nella cittadina per catturare un ricercato, ma sono state affrontate dai palestinesi armati."
Questo breve articolo ci mostra una realtà per noi inimmaginabile. Ci sono stati degli scontri tra soldati e civili palestinesi. I palestinesi sono civili, perchè, l'ANP non è dotata di un esercito regolare, pertanto chi combatte non indossa una divisa. Tra le persone uccise, cinque in tutto, c'è un adolescente. La notizia in sé sarebbe scandalosa, ma se ci pensiamo bene, tra i kamikaze troviamo molti adolescenti: questo significa che i ragazzini palestinesi non stanno a casa, ma si buttano nella mischia (con il consenso orgoglioso dei genitori) e vanno armati incontro all'esercito.
Tra i morti anche un "militante" delle brigate martiri Al Aqsa: sappiamo che questi militanti hanno seminato la morte, vigliaccamente tra i civili, in Israele. Cosa ci fa un ragazzino di 13 anni tra questi figuri?
A Tulkarem l'esercito è entrato per arrestare un ricercato, cioè un uomo che ha commesso un reato, ma ha trovato la popolazione armata: se la gente nei Territori non ha da mangiare, perchè i soldi che l'ANP riceve sotto forma di aiuti dal mondo (milioni di euro al mese solo dall'UE), vengono spesi per acquistare armi, che non sono a buon mercato?Invitiamo i lettori di informazionecorretta a scrivere alla redazione di Televideo la propria opinione. Cliccando sul link sottostante si aprirà un' e-mail già pronta per essere compilata e spedita. televideo@rai.it