Congresso del Likud con commento avvelenato
Il congresso del Likud definito, da De Giovannangeli, uno show politico.
Testata:
Data: 13/11/2002
Pagina: 13
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Netanyahu: caccio Arafat, riannetto la Cisgiordania.
La prima parte dell’articolo riporta la cronaca del convegno del Likud che si è svolto a Tel Aviv in questi giorni e che il giornalista definisce in modo alquanto fazioso "show politico".
Netanyahu ribadisce la sua volontà di espellere Arafat dai Territori; dopo l’ultima strage avvenuta nel kibbutz Metzer, perpetrata da un gruppo terroristico che fa capo al partito del leader palestinese è difficile non essere d’accordo con il nuovo ministro degli esteri israeliano.Una risposta indiretta a Netanyahu viene dal segretario generale delle Nazioni Unite: Molti governi del mondo – afferma Kofi Annan – hanno indicato che non sarebbe saggio esiliare Arafat e spero che ciò non accada.
"Molti governi del mondo" non devono fronteggiare ogni giorno kamikaze e terroristi pieni di odio (e di esplosivo) per ogni bambino israeliano, giovane israeliano, anziano israeliano, un terrorismo disumano che non ha pietà per nessuno, che non si ferma dinanzi allo sguardo attonito di un bambino e non risparmia neppure gli abitanti di un kibbutz pacifista che, ancora oggi nonostante le violenze subite, continuano a credere nella pace con i loro vicini palestinesi.
Cosa farebbe il Signor Kofi Annan se alla mattina entrando in un bar per prendere un caffè sapesse di avere la concreta possibilità di uscirne a pezzettini?Ma se Sharon deve fronteggiare la sfida politica di Netanyahu, Arafat deve fare i conti con una sfida ben più minacciosa
Quale sarà mai?Una sfida armata quella condotta a colpi di attentati, da cellule impazzite
da gruppi terroristi perfettamente organizzatidi Al Fatah
il partito di Yasser Arafatcome quella che ha organizzato e portato a termine la strage nel kibbutz Metzer.
Quella che il giornalista definisce "cellula impazzita" è in realtà la formazione terroristica delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, che appartiene al partito Al Fatah di Arafat.Questi gruppi - sostiene una fonte diplomatica europea con incarichi di sicurezza in medio oriente – si muovono come meglio credono
perché nessuno li ferma, li arresta e li mette in carcere!!Sono gruppi di sbandati
Tutt’altro, sono gruppi terroristici organizzati come un piccolo esercito, con armi e denaro a disposizioneChe godono tuttavia dell’appoggio della popolazione specie nei campi profughi e Arafat li considera una grave minaccia.
Ma quale "minaccia" se è Arafat stesso ad appoggiarli, sostenerli e soprattutto finanziarli adeguatamente?Ed è in questo contesto fortemente perturbato che si inseriscono i colloqui che proseguono al Cairo tra le delegazioni di Al-Fatah e di Hamas, il principale movimento islamico
Il principale movimento terroristicovolti a rafforzare l’unità nazionale del popolo palestinese.
contro quello israeliano.In corso da tre giorni i colloqui dovrebbero concludersi oggi con la diffusione di un documento congiunto che, secondo fonti palestinesi, affermerà – sia pure in modo vago – la volontà delle due parti di congelare forse per un anno gli attentati suicidi all’interno di Israele.
Dunque, non l’intenzione di riprendere le trattative, non una dichiarata volontà di pace ma solo la possibilità per un anno (ammesso che sia vero) di fermare gli attentati suicidi.
Ma chi può ancora credere a simili fantasie? Una persona c’è. Il giornalista dell’Unità che termina l’articolo scrivendo:Una goccia di speranza in un mare di pessimismo.
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