Delegazioni terroristiche
Un articolo fazioso e di parte
Testata:
Data: 09/11/2002
Pagina: 14
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Al Cairo emissari di Arafat e Hamas trattano la tregua anti-Sharon
L’intenzione di Arafat di far cessare gli attacchi suicidi ha un obiettivo chiaro: danneggiare, quanto più possibile, la posizione del premier israeliano, Ariel Sharon, in vista delle prossime elezioni del 28 gennaio.
Obiettivo che non ha nulla a che vedere con una reale volontà di pace e di ripresa delle trattative con il governo israeliano.
Esaminiamo l’articolo nei punti più faziosi.Un incontro in campo neutro
Il Cairo non è propriamente un "campo neutro" visti i sentimenti antisraeliani che permeano la società egiziana nel suo insieme (si veda la serie televisiva tratta dagli infami Protocolli di Sion e distribuita attraverso 22 stazioni televisive in ben 40 puntate)Per trovare una (improbabile) intesa sullo stop agli attacchi suicidi. Il futuro dell’Intifada sarà discusso oggi al Cairo da delegazioni dell’ANP e di Hamas
Due delegazioni davvero "rispettabili": la prima ha allevato al suo interno formazioni terroristiche come le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, responsabili di stragi efferate che hanno seminato la morte nelle strade israeliane; la seconda, Hamas, è una formazione terroristica che non ha mai nascosto il suo vero obiettivo: buttare a mare tutti gli ebrei e, dobbiamo riconoscerlo, negli ultimi due anni ha profuso un impegno davvero ragguardevole per raggiungerlo.alla presenza di ufficiali dei servizi di sicurezza egiziani.
I colloqui tra le due parti si svolgono sotto il patrocinio dell’Unione Europea che ha esercitato pressioni nelle ultime settimane affinché l’ANP e Hamas avviassero discussioni sul futuro di Cisgiordania e Gaza e su altri temi scottanti al centro dell’inarrestabile e sempre sanguinoso conflitto israelo-palestinese.
Sempre più sanguinoso per colpa di chi?Uno dei temi centrali sarà certamente la cessazione degli attacchi suicidi, compiuti in maggioranza da militanti di Hamas
TERRORISTI di Hamasche hanno provocato centinaia di vittime tra i civili israeliani durante i due anni di Intifada palestinese.
Il giornalista dimentica di citare le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, gruppo terroristico che fa capo al partito di Arafat e che hanno contribuito non poco a fare a brandelli quegli israeliani che, per miracolo, sfuggivano agli attentati di Hamas!!Yasser Arafat ha dato incarico ai suoi delegati di ottenere da Hamas una sospensione degli attentati in modo da creare un clima idoneo alla eventuale ripresa di trattative per non favorire la campagna elettorale della destra israeliana guidata dal premier Ariel Sharon che punta proprio sulla sicurezza dello Stato ebraico.
Puntare sulla sicurezza del proprio paese è del tutto legittimo e non esclude la possibilità di riprendere le trattative di pace che, lo ricordiamo, sono sempre state interrotte da nuovi orribili attentati suicidi che lo stesso Arafat non era in grado (o non voleva) far cessare e mai per "colpa" del primo ministro israeliano.Ma fonti di Hamas lasciano intendere che è improbabile che al Cairo venga sottoscritta, come spera l’anziano raiss, una tregua a tutti gli effetti.
Anziché "sperare" ora, Arafat avrebbe fatto meglio ad usare il pugno di ferro con i terroristi (arrestandoli e tenendoli in carcere ad esempio) e non inneggiare al martirio, sperando in tal modo di ottenere chissà quali ulteriori concessioni dal governo israeliano!E’ possibile invece che il movimento islamico accetti di sospendere temporaneamente le operazioni di martirio contro Israele per motivi di opportunità politica. La composizione della delegazione
terroristicadi Hamas peraltro non favorisce scelte moderate. A capo dei rappresentati islamici ci saranno Khaled meshal e Musa Abu Marzuk, due esponenti della cosiddetta leadership in esilio che sostengono apertamente gli attentati contro obiettivi israeliani, civili e militare.
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