Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato su L'Opinione l'8 novembre 2002."Avere avuto un padre eroe, sebbene fascista, che ha salvato dai nazisti
migliaia di ebrei e su cui è stato persino fatto un ottimo sceneggiato
televisivo non ha salvato l'assessore di An a Padova Franco Perlasca dalla
maledizione del politically correct comunista.
Leggere per credere l'interrogazione consiliare datata 17 10 2002 di tale
Gambelli dei Comunisti italiani che ha avuto persino da eccepire che nella
sala anziani di suddetto comune fosse stata organizzata dal suddetto
Perlasca lo scorso 8 ottobre una riunione dibattito dal titolo "Israele dopo
due anni di terrore e violenza".
Secondo Gambelli "l¹Assessore Franco Perlasca è andato al di fuori della
linea dell¹Unione Europea e del Governo Italiano, dato che ha affermato nel
suo intervento: i palestinesi vogliono mettere in discussione l¹esistenza
dello Stato di Israele.. Non si può far passare per aggressori chi
subisce.. L' Unione Europea deve cessare di finanziare stati arabi per
scuole che insegnano cose che portano agli attacchi kamikaze..".
Vi ricordate quando nell'ex Pci si diceva a qualcuno : sei fuori linea"? Non
si finiva in un gulag come in Urss ma poco ci mancava: quanto meno si finiva
radiati dal partito o rimandati a settembre previa purga a scuola delle
Frattocchie.
Così Gambelli deve essersi creduto che le categorie utilizzate e
utilizzabili all'interno di quella sinistra no global e ambiguamente amica
dei macellai della terra, nonchè di tutti i movimenti terroristici a
cominciare da quello di Arafat, potessero attagliarsi anche a un assessore
del centro destra di Padova.
Che oltre all'imperdonabile colpa di essere il figlio di un eroe di guerra
celebrato nello stato d'Israele ancora oggi, e soprattutto ieri quando in
Italia non lo voleva conoscere nessuno solo perchè fascista, ha anche quella
ancora più imperdonabile di essere anche lui di destra, anzi persino
impegnato politicamente in un partito che molti definiscono post fascista.
Così Perlasca ha dovuto subire l'onta di venire insultato in malo modo da
questo caro consigliere dei comunisti italiani che nell'interrogazione in
premessa scrive tra l'altro che " si può comprendere, anche se non
giustificare, da parte di cittadini terzi come siamo noi italiani, che la
propaganda di guerra possa essere estrema, fino a includere le bugie.."
E cosa domanda dopo tante premesse, per iscritto allo stesso assessore
Perlasca nonchè al sindaco di Padova Mistrello Destro l'indignato
bolscevico: "Premesso tutto ciò, chiedo: la conferma o meno, delle cose,
come le ho descritte ero presente e, in particolare, vorrei sapere se
corrisponde al vero che il Comune ha patrocinato la suddetta iniziativa,
oppure se ha finanziato in modo diretto o indiretto l¹iniziativa (per
esempio: concessione della Sala anziani, stampa e distribuzione degli
inviti, viaggio e soggiorno del conferenziere etc.) e a quanto ammonta,
eventualmente, il contributo finanziario; se il simbolo del Comune, che
compariva sul cartoncino d'invito, è concesso tranquillamente a tutti,
oppure se c¹è qualche regola o qualche prassi per la concessione del simbolo
stesso; se l¹Amministrazione Comunale non ritenga, nel caso in cui
l¹Associazione dei palestinesi residenti a Padova lo richiedesse, di
concedere anche a tale Associazione un trattamento uguale a quello concesso
all¹iniziativa di cui ho parlato, al fine di poter esprimere ai cittadini
padovani interessati il punto di vista dell¹Autorità Nazionale palestinese".
Potenza della par condicio! Il consigliere comunista per ovviare al grave
fatto che è stato organizzato un convegno per ricordare oltre 500 vittime
israeliane del terrorismo palestinese negli ultimi due anni, propone tra le
righe di rimediare così: diamo la parola anche a chi rappresenta in Italia i
loro biechi assassini."
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