Come in Trentino qualcuno pensa agli ebrei e alla Palestina
Un duro attacco, quello lanciato dalla segretaria generale dei Freiheitlichen, Ulli Mair, alla comunità ebraica altoatesina
Testata:
Data: 27/10/2002
Pagina: 19
Autore: Luca Masiello
Titolo: Dobbiamo farla finita con questi sensi di colpa nei confronti degli ebrei
Il giornalista Luca Masiello scrive:


"«Dobbiamo farla finita con questi sensi di colpa nei confronti degli ebrei per quel passato che li vede rappresentati come uniche vittime. Anche noi sudtirolesi siamo stati vittime del fascismo. E poi dove erano gli ebrei altoatesini quando c´era da discutere sul nome di piazza della Vttoria?». Un duro attacco, quello lanciato dalla segretaria generale dei Freiheitlichen, Ulli Mair, alla comunità ebraica altoatesina. L´esponente del partito vuole prendere le distanze dall´iniziativa del quotidiano «Dolomiten» e della comunità ebraica per la realizzazione di una lapide che ricordi la shoah nel cimitero di Oltrisarco.
«A Fiuggi il vicepremier Granfranco Fini si è scusato con la comunità ebraica per i crimini del fascismo prendendo le distanze dal passato - spiega Ulli Mair - quando è arrivato a Bolzano per la questione di Piazza della Vittoria ha mostrato nuovamente la il suo vero volto, rievocando fantasmi del passato. E anche in questo caso gli ebrei altoatesini sono stati zitti. Quindi non vedo perché i giusti e laboriosi sudtirolesi debbano spendere soldi per una lapide per gli ebrei. L´Alto Adige ha problemi ben più importanti da affrontare, piuttosto che continuare a dare importanza agli ebrei».
Il discorso della segretaria generale Mair si porta poi sulla situazione politica internazionale, puntando il dito contro gli ebrei e associandoli ai problemi in Palestina: «Tutti gli ebrei rivestono incarichi di potere, in particolare negli Stati Uniti - spiega - hanno imparato dalla storia? O siamo noi che dovremmo imparare qualcosa? Un esempio è la Palestina. È anche per questo che ritengo che i sudtirolesi non debbano spendere soldi per questa lapide».
La comunità ebraica, intanto, vive con sgomento queste affermazioni: «No comment - ha dichiarato il rabbino Beniamino Goldstein - non voglio neppure replicare in merito». Un silenzio che la dice lunga."
Nota, per chi non è al corrente delle vicende locali. Piazza della Vittoria ricorda la vittoria della prima guerra mondiale, che ha privato gli altoatesini della propria madrepatria austriaca. Qualche mese fa il sindaco di Bolzano (italiano) ha deciso di cambiare il nome e chiamarla Piazza della Pace. Immediatamente i fascisti hanno indetto un referendum, e la quasi totalità degli italiani hanno votato per il ripristino del vecchio nome, e oggi la piazza si chiama di nuovo Piazza della Vittoria. Quello che la signora Mair dimentica di dire è che però discussione e referendum hanno riguardato esclusivamente il comune di Bolzano, nel quale vivono non più di un paio di ebrei, mentre in tutta la regione sono poche decine. Prima della guerra erano oltre un migliaio; poi la regione si è trasformata in una specie di piccola Polonia, con una vera e propria caccia all'ebreo, e non è rimasto più quasi nessuno. A Bolzano c'era anche un campo di concentramento - e questo lo sanno più o meno tutti - ma forse non tutti sanno che quel campo aveva anche numerosi campi-satellite sparsi per tutta la regione, dei cui lavoratori-schiavi moltissimi si sono serviti.
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