Piani segreti
L'Unità: Barghouti: il nuovo 007 che combatte per la libertà; l' esercito israeliano: il nemico da sconfiggere.
Testata:
Data: 04/10/2002
Pagina: 8
Autore: un giornalista
Titolo: Collaudato il piano di espulsione di Arafat
Toni melodrammatici e faziosi caratterizzano tutto l’articolo, ma se nella prima parte pare il racconto di un film di 007 (poco credibile peraltro), la seconda lascia ampio spazio alla figura di un "combattente per la libertà" Marwan Barghuti, presente in un’ aula di tribunale per la prima udienza del suo processo.
"Le teste di cuoio fanno irruzione nell’ufficio del presidente. Gas paralizzanti immobilizzano le guardie del corpo. Il presidente viene prelevato dalla stanza e trasportato sull’elicottero Apache che volteggia sull’edificio di Ramallah. L’Apache, scortato dai caccia F16, si indirizza verso una località nel deserto, dove il presidente viene abbandonato. Nello stesso istante, le autorità del paese estero dove il presidente è stato scaricato vengono avvisate che Mr. Palestina è arrivato a destinazione."
E’ un film di spionaggio, la trama dell’ennesima avventura di 007? NO, è semplicemente
"il piano di espulsione dai territori di Yasser Arafat.Un piano pronto nel cassetto e già collaudato sul terreno dall’esercito israeliano. A rivelarlo è il quotidiano Maariv di Tel Aviv, secondo il quale è stata pure scelta una località isolata, lontana dai centri abitati, in un non meglio precisato Paese estero dove scaricare Arafat.Ciò che manca è solo l’ordine del premier Ariel Sharon."
Di questo piano se ne parla da mesi eppure non è mai stato messo in pratica. Chissà perché!E, in definitiva, sarebbe così grave l’espulsione di un capo terrorista, un leader corrotto che ha portato il suo popolo alla rovina?
"E’ comunque escluso che siano la Giordania – il cui governo avrebbe chiaramente "supplicato" Israele di non prendere nemmeno in considerazione il suo territorio – e nemmeno il Libano."
La solidarietà dei paesi arabi si mantiene inalterata da 50 anni a questa parte.
"Mentre Tsahal si addestra per sequestrare Arafat"
È possibile che Tsahal abbia altro da fare: ad esempio disinnescare bombe, prevenire nuovi attacchi terroristici, difendersi da cecchini palestinesi ecc. ecc.
"In un’aula del tribunale distrettuale di Tel Aviv torna in scena il processo Barghuti"
Manca il sipario
"Vinceremo contro l’occupazione urla Barghuti non appena è entrato – come sempre ammanettato"
Anche nei Tribunali italiani gli imputati portano le manette. Non se ne è mai accorto il giornalista?
"e con indosso l’uniforme marrone scuro di carcerato"
Cos’altro dovrebbe indossare visto che si trova in carcere?
"Nell’aula della Corte distrettuale di Tel Aviv, dove viene processato con l’accusa di aver organizzato attacchi terroristici costati la vita a 26 cittadini israeliani dagli otto mesi ai 79 anni.Sei un vampiro che succhia il sangue di bambini ebrei gli grida una donna che mostra la foto della figlia uccisa in uno degli attacchi la cui responsabilità viene attribuita al segretario generale in Cisgiordania di Al-Fath, catturato in aprile a Ramallah."
L’articolo termina riportando la cronaca di alcuni tafferugli scoppiati in aula fra i parenti delle vittime israeliane e i sostenitori del leader dell’Intifada.
"Sono un combattente per la libertà ribatte Barghuti prima di essere espulso per una decina di minuti dall’aula."
Combattere per la libertà è molto diverso dal far ammazzare a sangue freddo decine di bambini e civili inermi!! Ma il giornalista non pare interessato a commentare questa affermazione.
"Il collegio di difesa ha dal canto suo già annunciato che diserterà le future udienze dedicate alla lettura dei capi di imputazione contro Barghuti."
Non sia mai che quelle illuminanti letture rivelino che il loro "combattente per la libertà" è in realtà un pericoloso capo terrorista che ha mandato a morire decine di giovani palestinesi con la promessa illusoria di un paradiso di 70 vergini, e ha dato avvio ad una spirale di violenza che oltre a distruggere la vita di centinaia di famiglie israeliane non ha portato al suo popolo quella "libertà" per la quale dice di combattere.
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