L’Unità del 13 settembre pubblica un’intervista di De Giovannangeli all’ambasciatore palestinese in Italia, Nemer Hammad.L’ambasciatore palestinese commenta le dimissioni dei 21 ministri dell’ANP e fornisce l’ennesima prova della sua ottusità mentale, della sua faziosità e della sua inesistente capacità di analisi politica.Esaminiamo i punti salienti dell’intervista."Il dibattito sviluppatosi e le sue conclusioni (le dimissioni dei 21 ministri e la indizione delle elezioni legislative e presidenziali per il 20 gennaio 2003) sono state una prova di democrazia di cui i palestinesi devono essere fieri, perché non è semplice esercitare la democrazia sotto occupazione militare" – ad affermarlo è Nemer Hammad, ambasciatore dell’OLP in Italia."
Non è facile esercitare la democrazia in un governo retto da un piccolo despota corrotto che, come ogni dittatore che si rispetti, combatte la dissidenza al suo interno mettendo in carcere, torturando, chi non vuole allinearsi ai suoi diktat, oltre a non muovere un dito per fermare i barbari assassinii dei "collaborazionisti" sulla pubblica piazza, perpetrati proprio dai gruppi terroristici facenti capo al suo partito Al Fatah ecc. ecc. Solo per aver cercato di demolire questa "struttura" devono essere fieri i palestinese riformisti."L’opinione diffusa è che le dimissioni dei 21 ministri dell’ANP segnino una pesante sconfitta per Arafat.Ad uscire rafforzata è la democrazia e il pluralismo che connotano la società palestinese."
Ad essere duramente sconfitto è il potere di Arafat!"Oggi, riterrei più significativo sottolineare come questo dibattito si sia svolto alla luce del sole, andando oltre i personalismi"
Oltre Arafat"Ed investendo la questione cruciale.""Vale a dire?""La separazione fra i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario. Mi lasci aggiungere che il dibattito sulla separazione dei poteri e dei ruoli non nasce oggi"
A no?"E tanto meno dipende da diktat esterni"
Beato chi ci crede."Ma dalla nascita dell’ANP e dalla separazione di funzioni esercitate dal Comitato esecutivo dell’Olp e quelle proprie del Consiglio dei ministri dell’ANP."
E allora come mai ci sono voluti più di sei anni perché questo dibattito venisse alla luce? Non è forse che i palestinesi incominciano finalmente ad aprire gli occhi sulla corruzione, sulle ruberie e le illegalità del loro esimio presidente? Ruberie e illegalità che hanno tenuto nella miseria e nella ignoranza tutta la popolazione palestinese?"Ma è innegabile che al Clp si siano confrontate e scontrate due concezioni del potere.""Il presidente Arafat è convinto che la centralizzazione del potere è necessaria per governare al meglio questa situazione di guerra"
Ma soprattutto per essere più sicuro che nessuno gli soffi via le leve del comando che gli hanno consentito in tutti questi anni di portare avanti la sua politica corrotta di capo indiscusso"Alla festa nazionale dell’Unità in un dibattito con la responsabile esteri del partito israeliano, Colette Avital, Lei ha sostenuto che la pace è ancora possibile ma ci sono condizioni per realizzarla. Quali?""L’errore di fondo è non aver bloccato gli insediamenti."
Senza gli insediamenti ci sarebbe stata la pace?"Vede quando chiedi a un palestinese cosa significhi per lui sopra d’ogni altra cosa la pace, risponderà la terra."
Giustissimo! Quella terra che Barak era disposto a restituire e che Arafat gli ha rifiutato."E se la stessa domanda viene posta ad un israeliano, risponderà sicurezza."
No, risponderà la vita. Quella vita che è stata tolta a 610 israeliani in due anni, quella vita che fa dire ad ogni israeliano che esce di casa la mattina, va in autobus, al bar, al lavoro chissà se stasera tornerò a casa."Ecco, una pace giusta duratura tra pari nasce dall’incontro tra queste due esigenze tra due diritti ugualmente fondati."
Il diritto alla terra, legittimo, non può e non potrà mai essere messo sullo stesso piano del diritto alla vita, diritto che ogni israeliano vede messo in discussione ogni giorno da una ferocia e un odio che nessun diritto alla "Terra" potrà mai placare.Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare le proprie opinioni alla redazione de L'Unità. Cliccando sul link sottostante si aprirà un' e-mail già pronta per essere compilata e spedita. lettere@unità.it