Un leader
Testata:
Data: 10/09/2002
Pagina: 14
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Arafat: se me lo chiedete, pronto a lasciare il potere
Il sottotitolo recita:
"Discorso di apertura al Parlamento palestinese. Condannata ogni forma di violenza."
A fianco dell’articolo un’immagine a metà pagina del Raiss.
L’intento del giornalista di proporre l’immagine di un Arafat conciliante, dialogante, disposto alla pace è tanto evidente quanto patetica.
Quante volte in questi ultimi due anni abbiamo udito dalla bocca di questo capo terrorista prese di distanza da ogni forma di violenza, immediatamente smentite di lì a pochi giorni da nuovi feroci attentati portati a termine proprio dalle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, gruppo che fa capo al suo stesso partito, Al-Fatah?
Ma la memoria evidentemente è corta e l’articolo di De Giovannangeli ne è una conferma.

"Yasser Arafat non delude le attese."
Di chi? Di chi è ancora tanto ingenuo da credere alle sue parole.
"Nel suo primo discorso ufficiale dopo quattro mesi, l’anziano raiss mostra il suo volto dialogante."
Dietro al quale è nascosto il suo vero volto da terrorista
"Siamo contro le azioni suicide che hanno colpito civili israeliani, ma anche noi palestinesi, poiché hanno offerto a Israele il pretesto per colpirci con tutte le armi a sua disposizione – scandisce Arafat di fronte al Consiglio legislativo."
Israele ha cercato di difendersi da un terrorismo disumano che faceva a brandelli bambini, anziani, adolescenti per i quali - è bene sottolinearlo - Arafat non mostra la minima pietà. Non è la morte dei civili israeliani che lo turba ma le reazioni dell’esercito israeliano contro i palestinesi.
"Arafat coglie l’occasione offertagli dalla seduta del Clp per manifestare solidarietà al "popolo americano" alla vigilia del primo anniversario dei crimini dell’11 settembre e lanciare un messaggio al presidente Bush"
Cosa non farebbe Arafat per riconquistare la perduta credibilità internazionale!
"dal quale – nonostante il suo reiterato ostracismo –"
naturalmente ingiustificato..
"Si attende un nuovo passo per la pace, come suo padre fece nel 1991 con la Conferenza di Madrid,"
e come fece Clinton nel luglio del 2000 a Camp David al quale però – vorremmo ricordarlo per coloro che hanno poca memoria – Arafat oppose un netto rifiuto dando avvio ad una spirale di violenza senza precedenti.
"all’indomani della prima guerra del Golfo contro l’Iraq di Saddam Hussein"
durante la quale Arafat si schierò dalla parte del dittatore iracheno.
"I palestinesi – sottolinea Arafat – sono contro tutte le forme di terrorismo, sia individuale sia di Stato,"
c’è un solo terrorismo, quello dei kamikaze che si fanno saltare in aria e fanno a pezzi civili inermi
"e sono pronti a lottare contro il terrorismo"
distribuendo caramelle e ballando nelle strade ad ogni nuova strage? Oppure inneggiando al martirio – come Arafat stesso ha fatto fino a pochi mesi fa?
"Basta con il conflitto, basta con l’assedio israeliano."
Basta con le stragi nelle pizzerie, nelle sinagoghe, nei mercati. Ma questo non lo dice!
"Ventitre mesi di sangue e di odio,"
da parte palestinese
"di morti e devastazioni non hanno cancellato la speranza di raggiungere la pace dei coraggiosi. Dopo 50 anni di lotta e di sanguinosa sofferenza ne abbiamo abbastanza. Troppe lotte, troppo spargimento di sangue.""
Coraggiosi sono quegli israeliani che sfidando la morte continuano a salire su un autobus, entrano in un bar, fanno la spesa al mercato perché non vogliono darla vinta ai terroristi e al loro progetto di morte.
L'ultima è una frase farneticante che non ha bisogno di commenti e che potrebbe essere liquidata con l’arma dell’ironia. Quello che ci trattiene è il rispetto per le centinaia di morti israeliani (negli ultimi due anni più di 600): la maggioranza civili inermi e giovani soldati che hanno pagato con la vita l’amore per il loro paese.
Parole, parole, parole tante volte ripetute e sempre tragicamente smentite dai fatti.
Alla fine si è rivelato un discorso con tante inutili parole ma nessun atto concreto – ad esempio la proclamazione unilaterale del cessate il fuoco - che rendesse chiara ed esplicita la sua presa di distanza dal terrorismo e la sua dichiarata volontà di pace.
Cosa è cambiato dunque per gli israeliani?

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