Prima di analizzare alcuni punti dell’articolo vorremmo focalizzare l’attenzione sulla fotografia che ritrae tre bambine palestinesi, con grembiulino e cartella che stanno correndo tenendosi per mano. Cita la didascalia: scolari palestinesi di Hebron fuggono da una zona di scontri.
Ora, alle spalle non si vedono né carri armati, né soldati israeliani e quindi si "presuppone" l’esistenza di scontri in corso; perciò si impone una domanda.
Cosa c’entra questa fotografia con l’articolo?
Assolutamente nulla sebbene mostrare le difficili condizioni di vita nelle quali sono costretti a vivere i bambini palestinesi susciti un forte impatto emotivo nel lettore e confermi la linea filopalestinese del quotidiano.
Recita il sottotitolo:
"Per la prima volta il premier apre al dialogo."
E’ assolutamente falso perché Sharon più volte – anche recandosi in America – ha tentano di riprendere il dialogo. Nessuno si ricorda di quando era a Washington a colloquio con Bush e veniva avvisato di una nuova terribile strage che lo costringeva a tornare in Israele?
Ed in effetti il giornalista contraddice le sue stesse parole quando riporta il discorso di Sharon:
"Per la prima volta vedo la possibilità di una svolta in direzione di un accordo politico. Non sarà una cosa semplice né facile ma c’è una possibilità."
Una cosa è la volontà di aprire al dialogo che nel premier israeliano c’è sempre stata, un’altra è ravvisarne la possibilità concreta in questa preciso momento."L’eco della diplomazia sotterranea come i venti di guerra tornati a spirare nel Golfo Persico si perdono nell’inferno di Gaza nel giorno dell’arrivo dei primi palestinesi espulsi dalla Corte Suprema di Gerusalemme. Intissar e Kifah Ajuri, la sorella e il fratello del sospetto del duplice attentato suicida del 17 luglio scorso a Tel Aviv sono stati condotti in auto dalla caserma di Beit El al valico di Karni, nella parte nord-orientale della Striscia, dove poi sono stati fatti salire a bordo di un carro armato israeliano e quindi abbandonati in un vigneto a sud di Gaza."
Abbandonati? Come fossero dei trovatelli? Perché non scrivere più correttamente: Sono stati fatti scendere dal carro armato? Evidentemente utilizzare il verbo "abbandonati" suscita maggior sdegno nei confronti di un provvedimento così "ingiusto" messo in atto dagli israeliani."Contro la misura adottata da Israele si pronuncia anche il segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan. Il segretario ha sempre condannato gli attacchi suicidi"
Molto blandamente e senza mai adottare provvedimenti concreti"e sostenuto il diritto di Israele a difendersi."
Quando? Come? Dove?"Ma le esigenze di autodifesa non possono giustificare misure di punizione collettiva."
Non si tratta di punizioni collettive in quanto sia il fratello che la sorella sono complici del terrorista, lo hanno aiutato a mettere in atto quell’orrenda strage ( e non solo "moralmente").
Del resto se le eliminazioni "mirate" di capi terroristici sono da evitare , se le "punizioni collettive" non sono giustificate ecc. ecc. sarebbe interessante conoscere quali misure adotterebbe Kofi Annan se il suo paese fosse investito da una analoga spirale di violenza e terrorismo.
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