I nuovi giochi dei bimbi palestinesi
Testata:
Data: 26/08/2002
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: Territori, i bimbi giocano a fare i kamikaze
Il Nuovo pubblica un articolo in cui,invece di evidenziare fin dal titolo (come è avvenuto in questi giorni su molti altri media ) il blocco temporaneo del ritiro israeliano da alcune zone constrollate dall' Autorità Palestinese, viene sottolineato con orrore il nuovo gioco dei bambini palestinesi, che simulano un attentato suicida con la cintura esplosiva; in questo gioco macabro, l'attentatore è il protagonista - eroe.
Ne riportiamo la descrizione:

"Mentre Israele conferma il blocco del ritiro dalle zone occupate, in
seguito al perdurare delle violenze, dai Territori arriva una notizia choc:
i bambini palestinesi si divertono giocando ai kamikaze.
Per il sito dell'esercito israeliano, che riprende un servizio del
settimanale 'al-Aman', il gioco consiste nel nascondere un finto corpetto
imbottito di esplosivo sotto la camicia, per poi recarsi vicino a un
autobus. Qui, il "suicida" grida "Allah è grande" e poi simula un boato. I
compagni, attorno, si gettano a terra. Il ruolo più ambito è proprio quello
dell'uomo bomba: si va avanti finché tutti i ragazzini lo hanno ricoperto
almeno una volta"

Riteniamo che sia una scelta opportuna ed utile alla migliore comprensione
di quanto, da anni, sta avvenendo in quella regione. Su un versante, quello
israeliano, si discute animatamente di pace e le diverse opinioni divergono
principalmente sul "come" arrivare ad una pacificazione e ad un reciproco
riconoscimento fra Israele e Palestinesi, non sul "se". Sull' altro
versante, quello palestinese, i bambini vengono educati all'odio ed alla
violenza dalle istituzioni scolastiche, dai programmi televisivi per bambini
e dagli spot "politici" dell' Autorità Palestinese, dai genitori stessi, e
chiunque di fatto si opponga all' ideologia dello scontro mortale con i
"sionisti" viene brutalmente linciato ("giustiziato", dicono i media
palestinesi),come è avvenuto proprio due giorni or sono ad una donna.

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