Israele: mandato a Netanyahu per provare a formare un governo
Commento di Deborah Fait 
A destra: Benjamin Netanyahu
Per  il momento è fatta. Mercoledì sera, alle ore 20.00 israeliane, il  presidente Reuven Rivlin ha dato il mandato di formare il governo a  Benjamin Netanyahu che avrà circa un mese per costruirlo, letteralmente,  seggio su seggio, cercando di attirare a se alcuni tra i partiti pronti  a fare opposizione,  evitando così un terzo round di elezioni. Il tempo  a lui concesso scadrà il 24 ottobre. Fino a domenica scorsa il Likud e  il partito B&B (Bianco e Blu) erano testa a testa, una situazione  difficile da sbrogliare anche per il presidente Rivlin, poi è avvenuto  il miracolo; il conteggio finale ha dato un punto in più a Bibi, inoltre   il partito Balad, il più a sinistra della coalizione araba,  ha tolto  improvvisamente l'appoggio a Gantz, probabilmente a causa delle minacce  di Hamas che aveva avvisato "Guai a chi appoggerà il governo di  Israele". Il risultato è stato più uno per Bibi e meno uno per Gantz,   55 a 54. Purtroppo non bastano 55 seggi per avere la maggioranza  definitiva, cioè 61 mandati. Sarebbero facilmente raggiunti se Avigdor  Lieberman si alleasse con il Likud come logica vorrebbe e come è sempre  stato. 

 
Il  problema è che Lieberman dovrà decidere chi detestare di più,  se i  religiosi o gli arabi. Ivette, come è affettuosamente chiamato Lieberman  in Israele, vive a Nokdim, in Giudea, sua moglie è religiosa, sua  figlia è molto religiosa, perciò la speranza che si convinca ad  appoggiare Bibi non è tanto campata in aria. Il secondo problema sono le  teste dure di entrambi che come due stambecchi (animali amati e  protetti in Israele) si prendono a cornate più o meno amichevoli per  avere ragione l'uno sull'altro. Lieberman si è intestardito nel non  volere nella coalizione di governo i religiosi, se non si rassegnerà  allora saranno guai. Il premier incaricato può contare al momento sui  seguenti alleati: Yamina(La Destra, con Ayelet Shaked;  Shas, i  religiosi sionisti e United Torah Judaism, religiosi haredim. Con i 9  seggi di Yisrael Beitenu (Liberman) sarebbe a cavallo. La possibilità di  formare un governo di unità nazionale è sfumata proprio nel pomeriggio  di mercoledì durante l'incontro con il presidente Rivlin a causa del  rifiuto di Gantz e di Yair Lapid.  Se Netanyahu dovesse fallire, il  presidente potrebbe dare l'incarico a Gantz,  che comunque non avrebbe i  numeri,  o a un altro membro del Likud oppure passare la patata  bollente direttamente alla Knesset, nelle mani di Yuli Edelstein che  avrebbe 21 giorni per eleggere un premier con i 61 mandati richiesti.  Netanyahu ha raggiunto i 13 anni e 127 giorni di governo riuscendo così a  superare in longevità il gigante David Ben Gurion, primissimo primo  ministro di Israele. Comunque vada Netanyahu è già leggenda e, per il  bene fatto a Israele negli ultimi 10 anni, non posso che augurargli un  nuovo e, soprattutto,  duraturo successo. 
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"