Elezioni in Israele, la solita disinformazione sui tg italiani
Commento di Deborah Fait
 Siamo alle solite. Quando il Tg3 parla di Israele resta sempre  affezionato all'antica e ingloriosa TeleKabul. Non se ne esce. Nella  trasmissione serale del 19.15 di domenica 15 settembre lo speaker ha  presentato un servizio da  Israele annunciando che  Netanyahu aveva  fatto l'ultimo consiglio dei ministri addirittura  in una parte dei  "territori palestinesi". Carlo Paris, inviato a Gerusalemme, non è stato  da meno parlando di sensazionalismo del premier uscente che ha voluto  "rubare" la scena all'avversario Benny Gantz. Alla fine del collegamento  Paris ha presentato, cosa del tutto inutile, il partito Noam, un  movimento religioso antigay di cui quasi nessuno in Israele conosceva  l'esistenza, me compresa.  Un gruppo talmente piccolo e sparuto che non è  nemmeno riuscito ad entrare nella corsa elettorale. Israele non è né è  mai stato un paese omofobo e lo ha dimostrato per l'ennesima volta.  Noam, così si chiama questo gruppetto di antigay, è stato silurato prima  ancora di nascere quindi non si è capito perché Paris abbia sentito il  bisogno di nominarlo. Misteri di TeleKabul.  
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-533b74e9-ab38-42dd-a1a7-24e21017fa82-tg3.html#p=0  
Peggio  ancora il Tg de La7 (domenica ore 20.00) in cui Silvia Brasca ha detto  cose così indegne   che sembravano lette da veline uscite  dagli studi  televisivi dell'ANP: natura razzista e estremista dello stato ebraico,  aggiungendo poi che lo aveva dichiarato la Giordania ma intanto  il  sasso è stato lanciato una volta di più contro Israele e Netanyahu.  
https://tg.la7.it/repliche-tgla7?id=282124 
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"