Sarà una lunga notte		
Dov Alfon 
Traduzione di Valentina Zaffagnini 
Dea Planeta		
euro 17 

 
Sicurezza  è la parola chiave racchiusa nell’avvincente spy story nata dalla penna  di Dov Alfon, ex ufficiale dell’intelligence israeliana, che la casa  editrice Dea Planeta pubblica con il titolo “Sarà una lunga notte”. Con 60.000 copie vendute e 24 settimane in testa alle classifiche di  vendita in Israele il romanzo d’esordio di Alfon, un thriller ad alta  tensione, ha tutti gli ingredienti per diventare un classico fra le spy  story. L’autore nato in Tunisia nel 1961 e cresciuto a Parigi (la nonna materna  era originaria di Livorno) si è trasferito con la famiglia in Israele  negli anni Settanta stabilendosi ad Ashdod e in seguito ha prestato  servizio militare nell’unità di intelligence informatica dell’IDF.  Un’esperienza diretta sul campo di cui si è avvalso per questo thriller  incalzante, dalla trama efficace che si snoda, con un’ escalation di  brillanti colpi di scena, nell’arco di ventiquattro convulse ore fra  Parigi, Tel Aviv, Washington e Macao. Sono cinquecento pagine quelle del romanzo di Dov Alfon che si leggono  d’un fiato e scorrono via in un vortice di colpi di scena, eventi oscuri  che spaziano fra gioco d’azzardo, omicidi, assassini di origine  asiatica e funzionari di alto livello implicati in casi di corruzione,  mentre un potente uomo d’affari cinese capace di gestire un impero  economico e che si avvale di feroci sicari per i suoi profitti cerca di  ingannare polizia e intelligence. Non ci si annoia mai in questo thriller che si apre una mattina di  lunedì 16 aprile a Parigi quando un cittadino israeliano Yaniv Meidan,  responsabile marketing di una società informatica e sbarcato dal volo El  Al 319 per assistere alla fiera del CeBit scompare misteriosamente dopo  che le telecamere di sorveglianza lo hanno individuato in compagnia di  una bionda mozzafiato. All’inizio il commissario francese Léger,  chiamato suo malgrado a seguire le indagini, propende per una sparizione  volontaria ma il ritrovamento nei bagni chimici di un’ala  dell’aeroporto in ristrutturazione di una parrucca bionda e di un abito  rosso sporco di sangue rimette tutto in gioco. 
Nel  frattempo atterra nella capitale francese con lo stesso volo El Al 319  Zeev Abadi, colonnello dell’esercito israeliano e nuovo capo dell’Unità  8200, un dipartimento militare segreto per le attività d’intelligence  cui appartiene anche l’avvenente e anticonformista Oriana Talmor, cui  toccherà destreggiarsi da Tel Aviv fra indagini e pressioni dei vertici  che sembrano voler distogliere l’attenzione del pubblico israeliano da  questa vicenda misteriosa. Perché quando un altro cittadino israeliano  viene catturato da un commando cinese privo di scrupoli che ha già  lasciato nelle strade parigine una lunga scia di morti quello che al  commissario Léger, sempre più stressato col trascorrere delle ore,  pareva un semplice caso di polizia giudiziaria assume i contorni di una  intricata vicenda di spionaggio internazionale. Quali segreti nascondono i funzionari dell’intelligence israeliana?  Perché il soldato israeliano Vladislav Yerminski, assegnato all’Unità  8200 nel dipartimento sensibile di El Dorado, è stato rapito da agenti  asiatici e quali informazioni di intelligence ci celano nelle  registrazioni in cinese che era incaricato di tradurre per i vertici  militari? Perché il colonnello Zeev Abadi, di origini tunisine e  neonominato capo dell’Unità 8200, è così inviso ad alcuni capi  dell’intelligence? In un continuo affannarsi delle diplomazie di varie nazioni per  contenere la crisi che rischia di allarmare l’opinione pubblica il  colonnello Abadi e la sua collaboratrice Tamor si imbarcano in una corsa  forsennata contro il tempo per arginare una situazione che pare  sfuggire ad ogni controllo e che dalle banlieue parigine li porterà nei  santuari del potere di Tel Aviv. In questo scenario di mondi segreti l’autore che conosce molto bene la  capitale francese ci offre una descrizione accuratissima della Parigi  notturna, misteriosa e affascinante, proiettata su un palcoscenico  ideale fino all’adrenalinico inseguimento finale. E’ una cospirazione agghiacciante quella che i protagonisti si trovano a  fronteggiare dove non c’è spazio per analisi psicologiche o per attimi  di debolezza perché è a rischio la sicurezza del Paese. L’autore rivela  un raro talento, certamente frutto della sua esperienza personale, nel  delineare le dinamiche segrete, i fragili equilibri, i rischi concreti e  i giochi di potere che caratterizzano le azioni delle strutture di  intelligence e dove si muovono fra censura e riservatezza i vertici  militari. 
I personaggi sono ben delineati  benchè la psicologia di ciascuno di loro appaia sfumata, poco incisiva  ma forse è un tratto caratteristico delle figure che si muovono in una  spy story. Nonostante la narrazione, nel ritmo incalzante delle  situazioni, sia un po’ frammentata “Sarà una lunga notte” è thriller  intrigante, arricchito da una sottile ironia, che ha tutti i requisiti  per catturare gli appassionati del genere. Oltre a regalarci un thriller sorprendente con questo libro Dov Alfon  pone l’attenzione sul tema della sicurezza che per lo Stato d’Israele,  circondato da nemici intenzionati a eliminarlo, è una delle priorità.  Quello che descrive Alfon è un paese che non può fare a meno di  raccogliere dati, informazioni su cittadini e stranieri, intercettare  conversazioni e comunicazioni scritte per avere un controllo capillare  sulle informazioni pubbliche e private che circolano nel Paese.  Nonostante tutto l’imponderabile può sempre accadere perché la raccolta  di dati sui cittadini che avviene anche da parte di banche, aziende,  enti pubblici ruota attorno ai computer dietro i quali ci sono sempre  gli uomini, inevitabilmente fallaci…. Senza mai dimenticare – pare dire Alfon – la linea di demarcazione oltre  la quale il comprensibile controllo sulla sicurezza dei cittadini e  dello Stato lascia il posto a una pericolosa intromissione nelle libertà  individuali. 
Per il ritmo narrativo  dinamico e privo di orpelli il romanzo di Dov Alfon è particolarmente  adatto alla trasposizione sullo schermo. I produttori di Homeland e  della fortunata serie Fauda non si sono lasciati sfuggire l’occasione e  hanno acquistato i diritti TV: l’inizio delle riprese è previsto per i  primi mesi del 2020! Ai lettori italiani, in attesa di assistere alle sorprendenti avventure  dei protagonisti sullo schermo, non resta che immergersi nelle pagine di  un romanzo mozzafiato che non si dimentica. 
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Giorgia Greco