La "cortina fumogena” che avvolge la lotta all'antisemitismo ha destato  poca o nessuna attenzione nell'attuale dibattito sull'odio contro gli  ebrei in Europa. Eppure vi sono persone che affermano di combattere  l'antisemitismo, ma nella migliore delle ipotesi, avviene solo  parzialmente. Questo comportamento deriva da diverse motivazioni. Ecco  alcuni esempi.    Il super esperto in cortine fumogene  in Europa è Jeremy Corbyn. Ha  chiamato i membri delle organizzazioni terroristiche genocide Hezbollah e  Hamas “suoi amici e fratelli". Ha finanziato un negazionista della  Shoah e si è fatto fotografare pubblicamente accanto a un altro  manipolatore della Shoah. Corbyn è un fanatico anti-israeliano,  in  passato ha partecipato a una manifestazione dove vi erano cartelli che  affermavano che Israele è uno stato nazista. Ha anche ostacolato  l'istituzione di un'organizzazione efficace all'interno del partito  laburista nata apposta per combattere l'antisemitismo.   Eppure, Corbyn in molte occasioni ha anche dichiarato quanto sia vile  l'antisemitismo. 

"Antisemita e razzista"
"Ho  fatto una campagna contro il razzismo per tutta la vita e la comunità  ebraica è stata al centro del partito laburista e della politica  progressista in Gran Bretagna per più di cento anni", ha detto. Corbyn  ha anche insistito che "non è  antisemita in nessun senso ”e ha definito  il pregiudizio contro gli ebrei“ un cancro nella nostra società ”.  Sempre all’interno della stessa cortina fumogena  invia auguri alla  comunità ebraica in occasione delle festività.   Si può utilizzare la cortina fumogena contemporaneamente, sia per  minimizzare sia per non riconoscere l'antisemitismo. Corbyn ha detto per  esempio: " In politica a volte le persone superano ogni limite e  adottano un linguaggio antisemita".   Mentre Corbyn è un noto antisemita part-time, ci sono altri importanti  personaggi che rientrano nella stessa categoria fumogena, anche se di  natura molto diversa. Uno di questi è il cancelliere tedesco Angela  Merkel. È pro-ebrei e pro-Israele, in varie occasioni ha dichiarato che  si dovrebbe fare uno sforzo più forte per combattere l'antisemitismo. Ha  osservato, ad esempio, che bisogna ripetere alle giovani generazioni:  "Che la storia degli orrori è iniziata sul suolo tedesco".   Il 27 gennaio 2019, in occasione della Giornata internazionale della  memoria della Shoah, Merkel ha dichiarato in una intervista: "Ogni  individuo ha il compito di assumersene la responsabilità e mostrare  tolleranza zero contro l'antisemitismo, l'ostilità verso gli umani,  l'odio e l'idiozia razziale. Antisemitismo e incitamento sono ancora  parte della nostra società di oggi ".   Tuttavia, nonostante il significativo antisemitismo tedesco di destra e  di sinistra, dal 2015 la Merkel ha accolto molto più di un milione di  rifugiati, molti dei quali provenienti dal mondo arabo. La percentuale  di antisemiti tra questi ultimi è molto maggiore di quella della  popolazione autoctona. Si potrebbe definire Merkel un importatore  umanitario di antisemiti.   Oltre agli individui, ci sono anche organizzazioni che applicano  tattiche adatte alla cortina fumogena nella lotta contro  l'antisemitismo. Il partito laburista britannico ne è un esempio. In  cima al partito, accanto a Corbyn, vi sono altri che affermano di  combattere l'antisemitismo, mentre in realtà proteggono gli antisemiti.   Un'altra organizzazione che merita un'indagine dettagliata per l’uso  frequente che fa della cortina fumogena  nella lotta all'antisemitismo è  l'Unione europea (UE). Un esempio: nel 2002 l'Osservatorio europeo dei  fenomeni di razzismo e xenofobia (EUMC) ha chiesto al Center for  Antisemitism Research (ZfA) dell'Università  di Berlino di analizzare i  dati sull'antisemitismo ricevuti da numerosi Stati membri. La ZfA ha  concluso il suo documento nell'ottobre 2003. Ha individuato i giovani  musulmani di origine araba come i principali colpevoli degli attacchi  fisici agli ebrei e del danneggiamento delle sinagoghe. L'EUMC ha  soppresso lo studio.   Un esempio più recente: nel dicembre 2018, il Consiglio dell'Unione  Europea ha approvato una dichiarazione sulla lotta all'antisemitismo,  che è stato salutato da Israele come una "svolta". La dichiarazione,  approvata a Bruxelles, richiede anche lo sviluppo di un sistema di  sicurezza in comune in grado di proteggere meglio le comunità e le  istituzioni ebraiche in Europa.   Il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e il  commissario europeo per Giustizia, Consumi e Uguaglianza di Genere Vera  Jourová hanno accolto con favore questa dichiarazione con questo  comunicato stampa congiunto: "In tempi di crescente odio antisemita,  l'adozione unanime della Dichiarazione sulla lotta all'antisemitismo da  parte del 28 Stati membri dell'UE inviano un segnale importante alla  comunità ebraica; l'UE e ciascuno dei suoi Stati membri, si schierano al  loro fianco per garantire loro sicurezza e benessere ... Gli Stati  membri sono chiamati a utilizzare la definizione di antisemitismo  dell'Alleanza internazionale per la memoria della Shoah (IHRA)  come  strumento di orientamento, un passo importante nella lotta contro  l'antisemitismo ".  Tuttavia, ci si può solo chiedere perché l'UE stessa non abbia poi  adottato questa definizione.   Esistono molti studi sull'antisemitismo diffuso in Europa, compresi  studi della UE su come l'antisemitismo viene percepito dagli ebrei. Ci  si aspettava che dopo la dichiarazione di dicembre 2018  sarebbe stata  creta un'organizzazione all’interno della UE per affrontare  l'antisemitismo. Invece, la cortina fumogena è stata ancora una volta  utilizzata per "non affrontare davvero" l'antisemitismo. E’ stato  nominato un funzionario con scarso personale. E’ già qualcosa, ma la sua  efficacia è limitata dai mezzi modesti messi a sua disposizione per  combattere questa sfida gigantesca. La tecnica della cortina fumogena nella lotta contro l'antisemitismo è  di nuovo entrata in funzione: il pubblico può così credere che la UE  abbia dato inizio a una  azione efficace contro l'antisemitismo.   La cortina fumogena è un fenomeno generalizzato nella società, non  limitato alla lotta contro l'antisemitismo. Ad esempio, la cortina  fumogena sostenendo una falsa amicizia con Israele è l'ennesima  manifestazione di questo tipo di ipocrisia che dovrebbe essere indagata.  Il personaggio giusto per cominciare è il candidato democratico alla  presidenza degli Stati Uniti, il senatore Bernie Sanders, che  disonestamente afferma di essere al 100% pro-Israel.