Sulla tensione tra arabi ed ebrei nella città di Akko, molti quotidiani del 13 ottobre 2008 riportano delle brevi, altri non trattanno affatto la vicenda.
Di seguito la breve del CORRIERE della SERA :
TEL AVIV — Nella storica città di San Giovanni d'Acri (Akko), nel Nord di Israele, anche ieri alta tensione tra arabi ed ebrei, sotto gli occhi di 700 agenti. Dopo gli scontri tra le due comunità iniziati mercoledì, in occasione del Kippur, ieri un segno di conciliazione è venuto da Jamal Taufik, che ha scatenato la guerriglia passando in auto davanti a una sinagoga: «Se potessi, darei la vita per riportare la pace tra noi arabi e gli ebrei».
Due articoli di Umberto De Giovannangeli sugli scontri ad Akko pubblicati ieri, 12 ottobre ("Ebrei e arabi in guerra nell'antica San Giovanni D'Acri"), e oggi, 13 ("Arabi-israeliani, da Akko parte la rivolta del popolo invisibile"), sull'UNITA', non sono disponibili su internet e per questo non possiamo riprodurli integralmente come è nostra abitutidine Ci limitiamo a constatare con preoccupazione, ma senza eccessivo stupore, come u.d..g. sposi la tesi tpica dell'estremismo arabo-israeliano della rivolta di una minoranza oppressa e discriminata, senza porsi nessuna delle domande che un buon cronista dovrebbe saper formulare. Non gli passa neanche per la testa che la minoranza araba possa rappresentare una qualche minaccia per lo Stato di Israele.
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