Abbiamo segnalato ieri, 21 agosto 2008, una lettera a La STAMPA che accusava Israele di censurare la letteratura araba, e la risposta del vicepresidente dell'Associazione Italia Israele di Torino.
http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=6&sez=110&id=25640
Segnaliamo oggi, 22 agosto un'altra lettera che aiuta a comprendere la realtà dei fatti:
Il presunto divieto all’importazione di libri in arabo in Israele, che ha provocato la lettera del signor Carena, è una «bufala» senza fondamento. È invece vero che fra Paesi che non hanno rapporti diplomatici non esiste commercio. Non c’è commercio fra Siria e Israele, per esempio, né di libri né di altro. Fino al ’72 Italia e Cina non avevano rapporti diplomatici, perciò non si importava niente dalla Cina, che non esisteva come Stato nell’elenco delle dogane italiane. Le mie prime pantofole cinesi le ho importate in Italia nel ‘70 facendomele sdoganare e poi rivendere da una società francese. Questo fu possibile perché la Francia aveva riconosciuto la Cina già nel ‘69.
Laura Camis De Fonseca
Per inviare una e-mail alla redazione de La Stampa cliccare sul link sottostante