Dal CORRIERE della SERA del 1 luglio 2008:
TEHERAN — Dopo un processo di due giorni, un tribunale di Teheran ha condannato a morte ieri un uomo d'affari iraniano accusato di essere una spia al soldo di Israele. I media iraniani hanno identificato Ali Ashtari come il manager di una compagnia che vende sistemi di comunicazione e sicurezza al governo dell'Iran. L'uomo è stato accusato di «essere coinvolto in un'azione di spionaggio per il Mossad, il servizio di intelligence (di Israele)», ha riferito l'agenzia di stampa Isna. Ashtari ha confessato.
«Chiedo scusa agli iraniani e a tutte le organizzazioni che sono state danneggiate a causa delle mie azioni e chiedo clemenza», ha detto il 43enne in tribunale. Secondo l'agenzia Fars, Ashtari ha ammesso di aver accettato un prestito di 50.000 dollari dagli agenti israeliani per far fronte alla sua difficile situazione economica. L'uomo è finito in carcere un anno e mezzo fa. Le notizie diffuse dagli organi di informazione non specificano se ricorrerà in appello. Secca la replica del governo di Israele: «Non sappiamo assolutamente nulla di questa storia». L'Iran, che non riconosce lo Stato di Israele, aveva in precedenza detto di aver scoperto una rete di spionaggio accusando gli Stati Uniti e «i sionisti» di cercare di destabilizzare il Paese. Nel 1999, 13 ebrei iraniani erano stati arrestati e processati per «spionaggio» in favore del «regime sionista». Dieci di loro furono condannati a pene tra i 4 e i 10 anni
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