Aldo Baquis, sulla STAMPA di oggi, 21/06/2008, a pag.14, con il titolo " Nella rete l'uomo-pesce palestinese", narra le prodezza di Subhi Jadallah, prodigioso nuotatore di Gaza, di professione non solo esperto nuotatore ma anche nel trasporto illegale
Aldo Baquis:
Nuotatore dotato di straordinaria resistenza, il manovale Subhi Jadallah, 32 anni, è stato forse negli ultimi anni uno dei palestinesi più liberi nei loro movimenti fra il quasi milione e mezzo di abitanti della striscia di Gaza. Mentre Israele imponeva loro uno stretto isolamento terrestre e marino, lui salutava cordialmente gli amici nel povero campo profughi di Shati (dove abita il leader di Hamas, Ismail Haniyeh) e raggiungeva indisturbato Tel Aviv ogni volta che ne sentiva impellenza: nuotando fino a una spiaggia di sua conoscenza, fra Ziqim ed Ashqelon, nel Sud di Israele. In tutto, una quindicina di chilometri. Là saliva sul primo autobus, un'ora dopo era a Tel Aviv.
Jadallah ha lasciato esterrefatti gli investigatori della polizia israeliana (che lo hanno sorpreso per caso il mese scorso, in una strada di Jaffa) affermando di aver percorso a nuoto negli ultimi anni il tragitto Gaza-Ashqelon «decine di volte». La settimana prossima il suo caso sarà vagliato da un tribunale israeliano.
Secondo la stampa si tratta di un «superman» palestinese coinvolto in traffici di stupefacenti e nella progettazione di uno spettacolare attentato, rimasto comunque sulla carta. Ma a Gaza attorno alla sua figura non c'è alcun alone di mito: se davvero ha compiuto le imprese che ha decantato alla polizia di Tel Aviv, il manovale è anche un super-specialista delle attività clandestine.
Jadallah ha spiegato agli inquirenti di aver iniziato a infiltrarsi in Israele spinto dalla miseria. A Gaza c'era solo disoccupazione, mentre a Ramleh (Tel Aviv) poteva lavorare come muratore. Nuotava per guadagnarsi il pane, ma il precario stipendio non bastava mai. Jadallah iniziò allora a fare spedizioni per conto di spacciatori di droghe e il suo nome cominciò a girare in ambienti equivoci.
Nel 2005 ha avuto la prima proposta dei Martiri di al-Aqsa (al Fatah). Offrivano 60 mila dollari, una cifra sufficiente per acquistare una comoda casa a Shati. In cambio doveva aiutare un kamikaze a raggiungere il porto di Ashqelon e far saltare la pipeline. Ma il mare era infestato di Daburim, le motovedette della marina israeliana, e l'ordigno era voluminoso. Il progetto rimase sulla carta.
Anche il Fronte popolare per la liberazione della Palestina gli chiese di mettere i muscoli a disposizione della causa nazionale, ad esempio uccidendo un militare israeliano. Jadallah rifiutò. Secondo la polizia accettò invece di trasportare a Jaffa (Tel Aviv) una partita di fucili M-16. Con il suo arresto Gaza ha perso un agonista preparato, che forse in circostanze politiche diverse avrebbe potuto darle lustro sportivo. Alle Olimpiadi sarà rappresentata da un solo atleta: un podista allenatosi caparbiamente per 10 anni, incurante dei combattimenti e della presenza occasionale di mezzi blindati israeliani.
REPUBBLICA è peggio della STAMPA. Nella sua edizione web il protagonista delle nuotate, diventa addirittura " Il palestinese più libero di Gaza" !! leggere per credere:
Un soldato israeliano
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