Magdi Allam "scaricato" dal Vaticano ?
come dare a una precisazione ovvia un significato che non ha
Testata:
Data: 28/03/2008
Pagina: 8
Autore: Roberto Monteforte
Titolo: Il Vaticano scarica il crociato Allam

Che la Chiesa cattolica, accettando di amministrare il battesimo a qualcuno, non aderisca alle sue idee, su qualsiasi argomento, è un'ovvietà. Piuttosto, è chi si battezza che aderisce al credo cattolico.
Questo e non altro è statto il significato della conversione di Magdi Allam
Per questo, la precisazione di padre Lombardi, portavoce del Vaticano, è stata in sostanza la correzione di una disinformazione, montata sul caso Allam in modo non dissimile da quanto avviene su altre questioni.

L'UNITA' del 28 marzo 2008, invece, la presenta in tutt'altro modo. Con l'intento evidente di screditare Allam e presentarlo come un pericoloso fanatico dal quale anche il Vaticano dovrebbe guardarlo.
"BRUSCA FRENATA vaticana. Oltretevere si prendono ufficialmente le distanze dalle bellicose dichiarazioni contro l’Islam di Magdi Cristiano Allam, il vicedirettore del Corriere della Sera di origine egiziana e di famiglia musulmana battezzato in «mondovisione» " è l'esordio dell'articolo di Roberto Monteforte.
"Il Vaticano scarica il crociato Allam" è il titolo, ancora più eloquente.

Ecco il testo:


 BRUSCA FRENATA vaticana. Oltretevere si prendono ufficialmente le distanze dalle bellicose dichiarazioni contro l’Islam di Magdi Cristiano Allam, il vicedirettore del Corriere della Sera di origine egiziana e di famiglia musulmana battezzato in «mondovisione»
da papa Ratzinger nella notte di Pasqua. «Accogliere nella Chiesa un nuovo credente non significa evidentemente sposarne tutte le idee e le posizioni in particolare sui temi politici e sociali» ha puntualizzato ieri il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. «Magdi Allam - ha aggiunto - ha il diritto ad esprimere le proprie idee, che rimangono idee personali, senza evidentemente diventare in alcun modo espressione ufficiale delle posizioni del Papa o della Santa Sede». Così, dopo quattro giorni di valutazioni, e proprio alla vigilia del venerdì, giorno di preghiera per il mondo islamico, prima che possa ulteriormente montare la protesta, arriva la puntualizzazione vaticana. Non si può rinunciare al dialogo islamico-cristiano. Non può essere lasciato cadere quel ramoscello d’ulivo offerto dai 138 intellettuali musulmani che hanno chiesto di incontrare papa Benedetto XVI. In Vaticano hanno suscitato serie preoccupazioni le dichiarazioni di Magdi sull’Islam, bollato come irrimediabilmente segnato dall’intolleranza e dalla violenza. E non sono mancate le perplessità per una così forte esposizione mediatica del Papa, in un momento così delicato nel rapporto tra la Chiesa e mondo islamico. Dai microfoni di Radio vaticana padre Lombardi prende decisamente le distanze dalla «guerra santa» invocata dal giornalista che pure trova sponde in Vaticano, con un obiettivo preciso: mantenere caldo il filo del dialogo con un interlocutore di prestigio per la Chiesa, il professore Aref Ali Nayed, direttore del Royal Islamic Strategic Studies Center e portavoce dei «138 saggi» musulmani in dialogo con il mondo cristiano. «Questo itinerario - afferma convinto Lombardi - deve continuare, è di estrema importanza, non va interrotto, ed è prioritario rispetto ad episodi che possono essere oggetto di malintesi». Indica un punto fermo il portavoce vaticano: affermare la libertà di scelta religiosa, conseguente alla dignità della persona umana. Che è poi il diritto di Magdi Cristiano Allam, come di chiunque altro, a convertirsi senza subire pressioni o correre rischi. Sarebbe proprio questa libertà che si sarebbe voluto sottolineare e tutelare con la forza mediatica di quel battesimo impartito dal Papa in san Pietro. Ma quello stesso impatto mediatico ha fatto da risonanza alle successive dichiarazioni del giornalista, scatenando le reazioni dell’Islam. Lo stesso Aref Ali Nayed si era chiesto se il battesimo «di alto profilo» di Magdi Allam, impartito nella veglia pasquale da Benedetto XVI in persona, dovesse essere considerato dai musulmani come un «avallo papale ai discorsi di Allam sulla natura dell’Islam». La Santa Sede non si può permettere un altro incidente stile Ratisbona. Cuce eventuali strappi padre Lombardi che ha espresso la sua «altissima stima» all’esponente del comitato dei 138 saggi musulmani e si è detto fiducioso nella prosecuzione del dialogo, Quelle di Lombardi sono parole che hanno rassicurato il mondo islamico. L’imam Yahya Pallavicini, firmatario dell’appello dei 138 intellettuali islamici. «Siamo molto soddisfatti della risposta: l’impressione è che nulla sia stato macchiato, e come dice lo stesso padre Lombardi, non ci siano malintesi che possano oscurare anche da parte nostra la stessa priorità, quella di una dialogo aperto, profondo e rispettoso».

Per inviare una e-mail alla redazione dell'Unità cliccare sul link sottostante

lettere@unita.it