I musulmani sono oggi un terzo degli abitanti di Bruxelles, fra vent'anni saranno la maggioranza. Niente di nuovo, verrebbe da dire, questi dati, insieme ad altri ugualmente proccupanti su altri paesi europei, ci erano già stati comunicati dalle ricerche del prof. Sergio Della Pergola, dell'Università ebraica di Gerusalemme. Affronta l'argomento il GIORNALE di oggi, 23/03/2008, a pag. 11, in una corrispondenza da Bruxelles di Alberto Toscano, dal titolo " Bruxelles, capitale dell'islam".
Proprio mentre i fondamentalisti musulmani del mondo intero riprendono la loro campagna di invettive e di minacce contro i media che ripubblicano le celebri «vignette danesi» su Maometto, il quotidiano La Libre Belgique afferma che tra vent'anni la città di Bruxelles, capitale europea, sarà popolata in maggioranza da persone di religione islamica. La bandiera del Profeta sventolerà accanto a quella blu con le dodici stelle color oro dell'Unione europea. Fonte dell'informazione, pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano belga, è uno studio coordinato dal professor Olivier Servais della prestigiosa Università cattolica di Lovanio.
«Già oggi i musulmani sono circa un terzo degli abitanti di Bruxelles e tra quindici o vent'anni il loro numero potrebbe essere preponderante», è l'opinione degli esperti, che prendono in considerazione soprattutto due parametri: il forte tasso di natalità delle famiglie immigrate e la prosecuzione dell'afflusso di popolazione originaria di Paesi di religione islamica.
Spulciando i registri dell'anagrafe di Bruxelles si trova un’informazione curiosa e significativa. Il nome più frequente nella città di Bruxelles per i neonati di sesso maschile è - ininterrottamente, a partire dal 2001 - quello di Mohamed. Nel sottolineare il significato di questa constatazione, il quotidiano parigino Le Figaro accenna alla separazione della comunità islamica di Bruxelles tra elementi fondamentalisti, che rifiutano ogni sorta d'integrazione, e persone decise a collaborare senza problemi col resto degli abitanti di questa parte del Belgio.
Il problema non è solo quello del dinamismo delle varie componenti della comunità islamica della zona di Bruxelles, ma anche la partenza dalla «capitale europea» di una parte dei suoi vecchi abitanti, che si trasferiscono nei dintorni di Bruxelles. Così, quartiere dopo quartiere, aumentano le aree della vecchia Bruxelles ad elevata presenza di popolazione immigrata. «Bisogna comunque relativizzare questo tipo di considerazioni e anche le cifre che indicano una crescente presenza di popolazione islamica nella nostra città», afferma Mahfoud Romdhani, deputato socialista e vicepresidente del Parlamento francofono di Bruxelles, lui stesso di origine maghrebina. A suo avviso «non tutti gli immigrati dai Paesi islamici sono veramente credenti e praticanti».