Polemiche in Israele perla tarsmissione del video che mostra l'uccisione,di uno dei due terroristi suicidi di Dimona. Uccisione resa necessaria dal fatto che il terrorista stava cercando di attivare il suo corpetto esplosivo.
Una circostanza che scompare, sull' UNITA' del 6 febbraio 2008, dalla titolazione della cronaca di Umberto De Giovannangeli:
Anche nel pezzo l'enfasi posta sui commenti di alcuni osservatori israeliani sembra andare a detrimento della chiarezza nell'informazione sui fatti:
"«Una esecuzione in diretta»: così sintetizza ieri con
sdegno un sito internet israeliano le crude immagini televisive trasmesse l’altra notte da Dimona (Neghev) che hanno mostrato un ufficiale della polizia mentre sparava alla testa di un kamikaze palestinese per impedire che attivasse il suo corpetto esplosivo. «È stato finito come una bestia ferita», commenta un editorialista del quotidiano progressista Haaretz. Il dibattito, in realtà, non riguarda la necessità per l’ufficiale Kobi Mor di impedire in tutti i modi al terrorista di far esplodere il suo corpetto. "
In ogni caso, la scelta di concentrare l'attenzione del lettore e gran parte dell'articolo sulle polemiche scoppiate intorno a un video appare discutibile. Ben più rilevante, ci sembra, la rivendicazione da parte di Hamas dell'attentato. Come pure i dieci razzi kassam lanciati contro Sderot( ferita una ragazza di 14 anni, altre cinque persone ferite leggermente. Black-out elettrico in alcune parti della città, fonte israele.net)
Ecco il testo completo:
UN VIDEO SHOCK. I razzi su Sderot. La rappresaglia su Gaza. Guerra combattuta e guerra rilanciata dai media. «Una esecuzione in diretta»: così sintetizza ieri con
sdegno un sito internet israeliano le crude immagini televisive trasmesse l’altra notte da Dimona (Neghev) che hanno mostrato un ufficiale della polizia mentre sparava alla testa di un kamikaze palestinese per impedire che attivasse il suo corpetto esplosivo. «È stato finito come una bestia ferita», commenta un editorialista del quotidiano progressista Haaretz. Il dibattito, in realtà, non riguarda la necessità per l’ufficiale Kobi Mor di impedire in tutti i modi al terrorista di far esplodere il suo corpetto. Il disagio - espresso anche in un dibattito alla radio militare - riguarda la successiva manipolazione televisiva delle immagini riprese da un cineamatore locale. La scena offerta ai telespettatori israeliani mostrava un kamikaze ferito, steso a terra, pochi istanti dopo che il suo compagno si era fatto esplodere nel centro commerciale di Dimona.La telecamera ha mostrato il corpo a lungo inerte, e poi una mano che si sollevava. Quindi è stato studiato al rallentatore l’effetto del primo colpo, alla testa, sparato dall’ufficiale israeliano. Successivamente la telecamera ha ripreso la mano sinistra del terrorista mentre cercava ancora di infilarsi nella tasca dei pantaloni, presumibilmente per attivare la carica. E infine sono stati trasmessi i cinque colpi successivi sparati nella sua direzione da distanza ravvicinata.In alcuni commenti viene affermato che le stazioni televisive israeliane hanno mostrato eccessiva morbosità nel riproporre ripetutamente, al rallentatore, le fasi dell’ episodio. Era talmente drammatico ed eloquente che, secondo alcuni, doveva essere mostrato una volta soltanto.
Dal video-shock alla guerra sul campo. Il braccio armato di Hamas (Brigate Ezzedin al-Qassam) ha apertamente sfidato Israele assumendosi la responsabilità dell’attacco terroristico di Dimona. Nell’attentato sono rimasti uccisi i due kamikaze palestinesi ed una donna israeliana di 73 anni. Una cinquantina i feriti. Nel frattempo a Gaza e nelle vicine aeree del Neghev israeliano si è vissuta una nuova giornata di violenze. All’ alba due miliziani di Hamas sono rimasti uccisi in una incursione israeliana. Un’ora dopo razzi palestinesi hanno centrato una fabbrica israeliana presso Sderot: la strage dei manovali è stata sfiorata per un soffio,. Poche ore dopo, un altro razzo ha colpito una casa, provocando sei feriti. Nel pomeriggio, elicotteri da combattimento israeliani hanno colpito due obiettivi militari di Hamas, a nord e a sud di Gaza: sette miliziani sono rimasti uccisi. Hanno trovato la morte, è stato affermato, mentre erano immersi in preghiera. Immediata la reazione di Hamas che ha bersagliato ancora una volta Sderot: una raffica di razzi che ha centrato, fra l’altro un condominio, che in quel momento era vuoto. Una parte di Sderot è rimasta al buio. Fra quanti sono stati sfiorati dai razzi, il deputato israeliano di estrema destra Efraim Eitan. Il capo dello Stato Shimon Peres, che pure era nella zona (aveva visitato i feriti dell’attentato di Dimona) ha dichiarato: «Hamas dovrà un giorno rendere conto al suo popolo, perchè distrugge sistematicamente la possibilità di costituire uno Stato palestinese unito». Hamas ha atteso 24 ore per verificare che a seminare la morte a Dimona fossero effettivamente stati i suoi uomini, e non - come era stato affermato l’altro ieri - membri delle Brigate dei martiri di al-Aqsa (al Fatah) giunti da Gaza. I due uomini bomba erano invece partiti da Hebron, in Cisgiordania. Si chiamavano Mohammed Hirbawi e Shadi Zughair. Già l’altra notte i servizi segreti israeliani hanno visitato le abitazioni dei loro congiunti e provveduto a interrogatori. Dopo una pausa di oltre un anno, Hamas torna così a praticare il terrorismo suicida: segno del prevalere all’interno del movimento dell’ala più radicale.
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