Israele alla Fiera del libro
undicesima puntata
Testata: Corriere della Sera
Data: 25/01/2008
Pagina: 15
Autore: Monica Ricci Sargentini
Titolo: Boicottaggio Parlato agita la sinistra
Dal CORRIERE della SERA del 25 gennaio 2008:

MILANO — «Un boicottaggio sbagliato».
Valentino Parlato interviene, sulla prima pagina de il manifesto
nella polemica per la presenza, come ospite d'onore, di Israele alla prossima Fiera del libro di Torino. «Approfittiamo— scrive il fondatore del giornale comunista — di questa Fiera internazionale per discutere, per criticare la politica di Israele, per difendere i diritti dei palestinesi che, in questi territori, sembrano diventati i nuovi ebrei.
Discutiamo, scontriamoci ma mandiamo al diavolo il boicottaggio. Perché è muto, un no senza argomenti». Il libro, secondo Parlato, va sempre rispettato. «E gli israeliani, per quanti torti possano avere nei confronti del popolo palestinese, non sono in alcun modo paragonabili ai razzisti sudafricani e poi c'è la storica persecuzione del popolo ebraico».
Argomenti che non convincono Marco Rizzo, coordinatore dei Comunisti italiani: «Dedicare la Fiera del Libro a Israele è una piena legittimazione della politica attuale del governo israeliano. Un governo rappresentato da quel muro che i palestinesi hanno abbattuto ieri (mercoledì n.d.r.). È un gesto sbagliato perché oggi i deboli sono i palestinesi e noi siamo dalla parte dei deboli.
Questo non vuol dire essere antisemiti». Ma Vincenzo Chieppa, segretario provinciale dei comunisti italiani in Piemonte e promotore della protesta, spiega che il boicottaggio non è previsto: «Abbiamo semplicemente chiesto di affiancare quale ospite d'onore anche l'Autorità nazionale palestinese perché ci sembrava ineludibile e di buonsenso. Invece abbiamo registrato reazioni sopra le righe».

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