Da REPUBBLICA di oggi, 30/12/2007, a pag.9, l'articolo di Elena Dusi sulle nuove minacce di Bin Laden a Israele.
MENTRE il mondo discute del coinvolgimento di Al Qaeda nell´assassinio di Benazir Bhutto, Bin Laden annuncia l´estensione della jihad alla Palestina. «Voglio rassicurare il nostro popolo in Palestina che intendiamo liberare l´intera regione dal fiume Giordano fino al mare» ha detto il leader di Al Qaeda in un messaggio audio accompagnato da vecchie immagini, diffuso via internet dal gruppo Al Sahab, l´ufficio stampa della "Base". Nei 56 minuti di registrazione, mai una volta Bin Laden fa riferimento ai disordini in Pakistan. Minacciando «al sangue risponderemo con il sangue, alla distruzione con altra distruzione», il leader di Al Qaeda ha puntato il dito contro i capi di stato arabi che hanno "tradito" la causa partecipando un mese fa al vertice di Annapolis. «A differenza di altri leader musulmani, noi non riconosceremo mai la presenza degli ebrei, neanche su un centimetro della terra palestinese». Finora Bin Laden aveva trattato solo marginalmente la questione israelo-palestinese, limitandosi ad annunciare la liberazione di Gerusalemme in un vago futuro. Sul tema aveva invece insistito il numero due della "Base", Ayman Al Zawahiry. Il chirurgo egiziano, subito dopo la presa di potere di Hamas nella Striscia di Gaza, aveva invitato i leader del Movimento di resistenza islamica a unirsi ad Al Qaeda. E all´inizio di dicembre, all´indomani del vertice di Annapolis, aveva condannato i leader arabi "traditori" che vi avevano partecipato. A luglio di quest´anno, il presidente palestinese Abu Mazen aveva lanciato l´allarme: «Attraverso Hamas, Al Qaeda sta penetrando nella Striscia di Gaza». Ma l´ipotesi di una saldatura fra i movimenti di liberazione palestinesi e gli estremisti islamici di Al Qaeda non è mai stata considerata credibile da nessuno. Se a colpire di più nel messaggio sono le minacce contro Israele, buona parte dell´audio di Bin Laden è dedicato alle vicende irachene. Lo sceicco chiede a tutti i sunniti nel paese del Golfo di arruolarsi nei gruppi armati della guerriglia, vietando loro di "collaborare" con le istituzioni che faticosamente gli Stati Uniti stanno mettendo in piedi. Bin Laden spiega l´intervento politico e militare degli Stati Uniti in medio oriente con il desiderio di egemonia e di possesso delle fonti petrolifere. Ma proprio ieri il ministro degli Interni iracheno ha annunciato che tre quarti delle strutture combattenti di Al Qaeda in Iraq sono ormai state distrutte.
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