Ma i posti di blocco non sono "vessazioni"
servono a fermare i terroristi
Testata:
Data: 17/12/2007
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: Israele, soldati umiliano palestinesi

Un articolo pubblicato dal quotidiano gratuito CITY che tace completamente del fatto che i check point sono stati istituiti per fermare i terroristi le "attese prolungate" non sono dunque "vessazioni", ma misure di sicurezza.

I dati dell'inchiesta citata, inoltre, andrebbero analizzati nel dettaglio.
Quali sono le "punizioni gratutite" denunciate ? Quando e con quali conseguenze si sono verificati "attacchi fisici" e "richieste di corruzione" ?

CITY
  definisce senza esitazione "gravissima" una denuncia che sembra riferisi a una situazione comunque non generalizzabile e piuttosto enfatizzata. Gli abusi che possono essere commessi dalle forze di sicurezza, in Israele come in qualsiasi altro paese al mondo, vanno certamente repressi. Ma vanno anche giudicati mantenendo il senso delle proporzioni. Un insulto, per esempio,  per quanto deprecabile, non equivale a un aggressione fisica.

Ecco il testo:


TEL AVIV (Israele) - L'esercito israeliano umilia regolarmente e senza motivo i palestinesi che passano dai posti di blocco tra Cisgiordania o Gaza e Israele o interni alla Cisgiordania. La denuncia, gravissima, non è di un gruppo filo-palestinese o di tutela dei diritti umani, ma dell'esercito di Tel Aviv. Un'inchiesta svolta in condizioni di anonimato tra mille soldati ha rivelato che un militare su quattro ha confessato di "aver umiliato dei palestinesi, o di aver assistito passivamente a episodi simili o di averne appresa l'esistenza da un commilitone". Ancor più grave il fatto che nella categoria delle vessazioni inflitte a cittadini che non hanno altra colpa che quella dell'essere palestinesi non sono incluse le attese prolungate, evidentemente considerate "fisiologiche", ma solo gli attacchi, fisici o verbali, le richieste di corruzione e "altre forme di punizioni gratuite".

Per inviare una e-mail alla redazione di City cliccare sul link sottostante

cityroma@rcs.it