4. Rallentare ogni negoziato di accordi economici e commerciali tra ditte europee e Iran che si fondano su "memorandums of understanding" già firmati: una volta che il protocollo d'intesa è firmato, il governo iraniano non può assegnare l'appalto a ditte concorrenti (in Russia, in Cina, ecc.) e quindi si blocca il progetto. 5. Escludere delegazioni iraniane da qualsiasi evento fieristico di rilevanza con il programma nucleare - per esempio la SAMOTER di Verona a marzo 2008, maggior evento internazionale sulle macchine per lo spostamento terra - e con l'apparato repressivo del regime: vendiamo le gru che l'Iran usa per impiccare la gente in piazza. 6. Ogni parlamento nazionale intrattiene rapporti con le controparti estere, invitando delegazioni e visitando parlamenti stranieri. Non c'è ragione che il parlamento europeo e quelli degli Stati membri continuino questa pratica con il parlamento iraniano, specie visto che alcuni membri del Majlis, quali il presidente della commissione esteri, hanno un ruolo attivo nel programma nucleare iraniano. 7. Dire a chiare lettere che quando ministri iraniani vengono in visita ufficiale in Europa, lascino a casa le delegazioni di uomini d'affari iraniani di solito al seguito. Lo stesso vale per noi: quando i nostri politici visitano l'Iran, ci vadano da soli, senza il solito codazzo d'investitori. E a ogni incontro pubblico e privato, che i nostri politici sollevino la questione dei diritti umani prima di ogni altra cosa. 8. Portare l'Iran dalla categoria 5 alla categoria 7 OSCE di rischio per le garanzie di credito internazionali fornite dalla SACE e dalle sue corrispondenti agenzie europee per quanto riguarda investimenti in Iran e ridurre le attività del nostro ufficio per il commercio estero a Teheran, scoraggiando ulteriormente scambio e investimento. Fare attenzione alle università
9. Ridurre gli scambi accademici al minimo, vietando in maniera tassativa ogni tipo di visto e di accesso a studenti e docenti iraniani nelle discipline scientifiche e riducendo in maniera considerevole il numero per le facoltà umanistiche. 10. Stabilire solidi canali di dialogo attraverso i nostri sindacati con controparti iraniane indipendenti, molti dei quali in prigione, per promuovere i diritti civili in Iran. 11. Promuovere i diritti delle minoranze in Iran dando loro spazio; invitando giornali e cittadini ad adottare un dissidente raccontandone la storia sulla stampa nazionale; dando voce ai dissidenti attraverso manifestazioni pubbliche e cercando il patrocinio istituzionale per tali eventi per esempio il presidente del Senato potrebbe far sua un'iniziativa sulla sistematica violazione dei diritti umani in Iran. Il nostro governo e la nostra società civile possono fare molto per impedire all'Iran di acquisire la bomba. Anche un regime senza la bomba può naturalmente opprimere i suoi cittadini, ma se adotteremo le suddette misure, Teheran pagherà le sue iniquità a caro prezzo.