Bambini indottrinati all'odio dalla propaganda fondamentalista
sulle televisioni di Hezbollah e Hamas
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Data: 14/05/2007
Pagina: 1
Autore: Matteo Gualdi
Titolo: La propaganda fondamentalista non si ferma neppure di fronte ai bambini

Dal sito RAGIONPOLITICA:

Fin dalla loro nascita, i movimenti terroristici islamici hanno dimostrato una grande capacità di utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa: dalla radio alla televisione, fino ad internet
. Da Al Qaeda ad Hezbollah, tutti i gruppi terroristici hanno basato la loro diffusione sul territorio su diversi pilastri, uno dei quali è la capacità di far conoscere il proprio messaggio al di là della predicazione nelle moschee. Al Jazeera - voce non ufficiale di Al Qaeda - e Al Arabya sono due tra i canali più noti sfruttati dai terroristi islamici, e per certi aspetti i più insidiosi perché pretendono di ammantarsi di imparzialità, ma il satellite è pieno di tv incitanti all'odio contro Israele ed i crociati occidentali.

Una delle prime a comparire sugli schermi è stata Al Manar (Il Faro), che il 3 giugno 1991 entra per la prima volta nelle case dei cittadini libanesi. La televisione di Hezbollah non fa mistero della propria missione: «suggestionare, esaltare. Noi siamo la "qanat al muqawama" (la "stazione della resistenza")», racconta Najef Krayem, direttore ed amministratore delegato di Al Manar. «Noi dedichiamo l'informazione alle vittime, non all'aggressore. Noi non vogliamo intervistare Sharon, ma cerchiamo di arrivargli il più vicino possibile per farlo fuori». Un messaggio chiarissimo: non contano le notizie, non conta l'informazione, conta solo la propaganda, ad ogni costo. Questo è il canale che la scorsa estate continuava a trasmettere i proclami di Nasrallah, che annunciava la resistenza contro l'aggressore israeliano, e, nei mesi successivi, ne decretava la sconfitta, contro ogni evidenza.

Purtroppo dal 1991 sono stati fatti grandi passi avanti, e l'esempio di Al Manar è stato seguito da altre reti in altri paesi. Hamas, come Hezbollah, ha creato una propria rete, Al Aqsa Tv, che diffonde il messaggio di odio e distruzione contro i sionisti, senza remore, non fermandosi nemmeno di fronte ai bambini. D'altra parte, da tempo i più piccoli vengono usati come vittime per la lotta contro Israele, attraverso le false promesse di una presunta ricompensa nell'aldilà; come potremmo dunque pensare che questi signori dimostrino un minimo di umanità e coscienza nei messaggi televisivi rivolti ai bambini? Ed infatti nei giorni scorsi è comparsa su Al Aqsa Tv una trasmissione con un pupazzo di Topolino che inneggia alla guerra contro Israele e gli Stati Uniti, ed al martirio. «Cosa farai per difendere la moschea di Al Aqsa? Come sacrificherai la tua anima?» chiede una bambina a Farfour, il Topolino palestinese. «Sparerò», risponde quest'ultimo mimando un fucile, e prosegue: «Libereremo le terre musulmane invase dagli assassini, se Allah lo vorrà, libereremo Al Aqsa, se Allah lo vorrà, libereremo l'Iraq, se Allah lo vorrà».

Purtroppo questa è solo la punta dell'iceberg. Ricordiamo tutti le immagini trasmesse qualche mese fa in un altro programma della tv di Hamas, nel quale i due giovanissimi figli di una donna che si era fatta saltare in aria in un attacco terroristico contro israeliani rispondevano alle domande del conduttore televisivo: «Ti manca la mamma? Quanti ebrei ha ucciso la mamma, lo sai? Cinque? Vorresti andare dalla mamma?». Questo insegna la televisione della forza che attualmente guida il governo palestinese, Hamas, quella stessa forza considerata «moderata» dal sottosegretario agli Esteri dell'esecutivo Prodi, Bobo Craxi, che si fa un vanto di telefonare direttamente ad Ismail Haniyeh, il premier palestinese, in barba alle regole della UE, che vietano ai rappresentanti degli Stati membri di intrattenere rapporti istituzionali con esponenti di Hamas fino a quando «il movimento non riconoscerà lo Stato ebraico, non rinuncerà alla violenza e non accetterà gli accordi di pace pregressi tra Anp e Israele». D'altra parte, se il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, va a braccetto con rappresentanti di Hezbollah, il suo sottosegretario può tranquillamente telefonare al capo di Hamas... Con rappresentanti del genere, come possiamo pensare che l'Italia sia ancora considerato un partner affidabile dagli alleati occidentali?

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