Il lungo silenzio di Prodi e D'Alema sui marinai inglesi sequestrati
un commento
Testata:
Data: 31/03/2007
Pagina: 1
Autore: Carlo Panella
Titolo: Prodi e D'Alema tacciono senza pudore sugli inglesi presi i ostaggio dall'Iran
Il ministro degli Esteri D'Alema ha finalmente espresso solidarietà per i soldati inglesi rapiti, ha dichiarato che la vicenda iraniana riguarda tutta l'Unione europea e che cercherà di "parlare con il presidente iraniano Ahmadinejad" della vicenda.
Ma il silenzio del nostro ministro degli Esteri  era durato a lungo

Dal sito di Carlo Panella, un commento del 29/03/2007:


E vergognoso il silenzio di Massimo D'Alema e Romano Prodi sul
rapimento di 15 marinai inglesi da parte delle autorità iraniane che li
tengono in ostaggio ormai da sei giorni. Sino alle 16 del 29 marzo
-quando scriviamo- abbiamo letto di dichiarazioni e iniziative di
tutti, dal segretario dell'Onu Ban Ki Moon, ad Angela Merkel, a Javier
Solana, il governo francese ha convocato l'ambasciatore iraniano, tutta
l'Europa si mobilita, ma l'Italia fa finta di niente.
''Il governo italiano si riconosce nella posizione espressa dalla
presidenza tedesca di turno dell'Unione Europea'', ha detto il
portavoce della Farnesina: una dichiarazione al di sotto
dell'imbarazzo, inadeguata, affidata al personaggio di più basso rango
possibile.
Romano Prodi che invita Larinjani e Mottaki ogni volta che escono
dall'Iran a fare una sosta a Roma per parlare non si sa bene di cosa,
tace.
Massimo D'Alema, tace.
Pure, con tutta evidenza, il governo iraniano sta compiendo un'azione
al di là del confine della pirateria, per l'ennesima volta sequestra
ostaggi, mente, promette la liberazione di una donna soldato, poi se la
rimangia, insulta, pretende scuse, beffa la legalità internazionale.
Ma D'Alema in queste ora ha trovato solo il tempo per parlare di
Afghanistan, di Macedonia, di Cipro, di Dico. Non un istante per
occuparsi della questione più scottante in queste ore nel'agenda
internazionale.
Una complicità imbarazzante.
Di nuovo un umiliazione per l'Italia

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail a Carlo Panella info@carlopanella.it