Con l'accordo della Mecca Abu Mazen imita Arafat
in attesa di un nuovo scontro con Hamas ?
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Data: 22/02/2007
Pagina: 1
Autore: Carlo Panella
Titolo: Abu Mazen cambia linea e imita Arafat
Dal blog di Carlo Panella:

L'accordo siglato alla Mecca la settimana scorsa da Abu Mazen è straordinariamente illuminante anche sulla vera dinamica della crisi mediorientale da un secolo in qua: per l'ennesima volta un leader palestinese prende atto del fatto che la maggioranza dei palestinesi non vuole affatto ''due Stati'', non è disposta a riconoscere il diritto di israele a vivere ed è addirittura disposta alla guerra civile pur di perseguire questo obbiettivo. Per l'ennesima volta prevale un punto di vista jihadista, che rifiuta la politica e il compromesso e oerde una posizione nazionalista.
Abu Mazen ha valutato di non avere la forza per vincere la sua scommessa di elezioni anticipate e di disarcionamento del governo di hamas ed è sceso a patti, accettando in pieno la linea politica di Hamas (che peraltro non dispiace affatto ai sauditi, che si sono mostrati alla Mecca, per l'ennesima volta, alleati inaffidabili degli Usa: il nuovo esecutivo non riconoscerà Israele e non porrà affatto fine al terrorsimo palestinese. In cambio ha ottenuto l'ingresso di famelici ministri di al Fatah nell'esecutivo e un rinvio -solo un rinvio- della guerra civile palestinese.
Condoleeza Rice e Ehud Olmert hanno preso atto della debolezza del presidente palestinese e -questa è la novità enorme del vertice di Gerusalemme- gli hanno dato qualche tempo per tentare di rafforzare -anche grazie ai ministri di al Fatah- la sua presa politica, il suo consenso a Gaza e in Cisgiordania.
Per la prima volta la Rice ha detto dhe ''uno nuovo Stato'' non può nascere sulla violenza e sul sangue'' pensando chiaramente non solo al sangue degli israeliani, ma anche a quello dei palestinesi uccisi da palestinesi.
Tutto congelato, quindi, in attesa dell'apertura della inevitabile prossima crisi dentro il nuovo governo Hanyeh, che scoppierà non appena Abu Mazen chiederà formalmente all'esecutivo di riconoscere le condizioni poste dalla comunità internazionale e Hamas (più il Fplp e il Fdlp) rifiuteranno.

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