TG1 Rai di ieri sera, alle ore 20, ha aperto con l'intervista a Ehud Olmert di Claudio Pagliara. Non solo, ha pure annunciato che l'intervista completa di circa 20 minuti sarebbe stata trasmessa alle ore 21 su Rai News 24. Lo riferiamo piacevolmente sorpresi, perchè in Rai professionalità e correttezza nell'informazione sono in genere merce rara. Basta seguire i servizi di Filippo Landi. Per lo spazio dato a Claudio Pagliara, ne va riconosciuto il merito a Gianni Riotta, direttore, e lo facciamo volentieri. Un complimento che va pure a Rai News 24, il primo, nella sua lunga storia di rete specializzata nella disinformazione su Israele. E' vero che una rondine non fa primavera, ma non fa male augurarcelo. Pubblichiamo il testo integrale dell'intervista:
1) Dopo il rapporto Baker, Israele e’sotto pressione crescente per riavviare il processo di pace in Medio Oriente. E’ pronto a fare passi coraggiosi in questa direzione?
R. Penso di averlo già fatto, una settimana fa, quando ho dichiarato , nel Negev, durante la commemorazione del fondatore dello stato d’Israele Ben Gurion, che tendo la mano alla parte palestinese, e sono pronto a impegnarmi in negoziati immediatamente. Ho detto cio’ che offiro’ nei negoziati. Israele e’ pronto a compromessi e concessioni. Siamo pronti, siamo impazienti, vogliamo aprire negoziati. E sottolineo che abbiamo dato il nostro consenso ad un cessate il fuoco. E anche se i palestinesi continuano a lanciare razzi sulle città israeliane del sud, non rispondiamo perche’ vogliamo cogliere l’opportunita’ del cessate il fuoco per creare una nuova atmosfera che sia utile al raggiungimento della pace.
2) Lei e’ pronto a negoziati, il presidente Abu Mazen e’ pronto. Ma il processo di pace e’ sempre fermo. E il cessate il fuoco non reggera’ per sempre senza una speranza.
R Ora c’e’ una speranza. Dobbiamo riempirla di contenuti. E questo e’ cio’ che intendo fare quando incontrero’ Abu Mazen. Ci sono difficoltà. Ma le difficoltà sono nel campo palestinese, non nel campo israeliano. Noi siamo pronti. Qui colgo l’opportunita’, in questa intervista per la televisione italiana, di annunciare che Israele e’ pronto a iniziare negoziati domani senza alcuna pre condizione. Non poniamo pre condizioni. Solo i principi stabiliti dal Quartetto, che sono accettati dall’Europa intera, dall’America. Per noi questo e’ sufficiente. Su questa base siamo pronti a incominciare i negoziati.
3) La commissione bipartisan americana raccomanda a Bush di aprire colloqui diretti con Iran e Siria. La preoccupa la prospettiva di un cambiamento radicale della politica americana in questa regione?
R.Innanzitutto. questa e’ una decisione americana,che appartiene al presidente Bush. Io ho fiducia nella sua valutazione, ho fiducia nella sua leadership, e ho fiducia nella sua integrità. Per questo non ho nessuna ragione di essere preoccupato.
4) Lei ha definito molte volte l’Iran il pericolo maggiore per Israele e il popolo ebraico dopo la seconda guerra mondiale . Che misure intende prendere nel caso la comunità internazionale non riesca a fermare il suo programma nucleare.
R.C’è un grande errore. L’Iran non è una minaccia per Israele. L’Iran e’ una minaccia per il mondo. L’Iran e’ una minaccia per l’Italia, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, l’America, la Russia. Perché quando c’e’ una leadership fondamentalista, estremista e religiosa, come quella iraniana, e quando questa leadership vuole ottenere armi nucleari, e il leader di una tale nazione dice apertamente e pubblicamente che e’ pronto a cancellare dalle carte geografiche una nazione membro dell’Onu , allora la minaccia non e’ rivolta solo a Israele. La minaccia e’ rivolta al mondo intero. E voglio ricordare una cosa. Nella negli anni Trenta del secolo scorso ci fu una persona che disse cose simili. E non fu data alle sue parole sufficiente importanza. Dunque, non parlo solo a nome del popolo ebraico. Naturalmente siamo piu’ sensibili, perche’ abbiamo imparato la lezione dalla nostra storia. Ma faccio appello a voi, al popolo italiano, e al popolo europeo: non ripetete l’errore che avete fatto in passato. Non accettate un compromesso dettato da interessi economici.. Fate attenzione a cio’ che dice il leader iraniano . Perche’ cio’ che dice può scuotere le fondamenta di tutta la nostra civiltà. Non possiamo permetterci che un leader dichiari di voler liquidare una nazione e continui a fare affari come se nulla fosse. Non si puo’ dire, è vero, l’Iran è un pericolo, e’ vero, è un paese estremista, e’ vero, minaccia un’altra nazione, è vero , viola i valori fondamentali dell’umanita’ . E allo stesso tempo sostenere che bisogna salvaguardare gli interessi economici e per questo bisogna essere prudenti. Non siate prudenti perche’ potrebbe costare a tutti noi molto caro.
5) La prossima settimana verrà in visita in Italia. Il governo italiano propone di inviare una forza internazionale al confine con Gaza per stabilizzare il cessate il fuoco. Quale sarà la sua risposta al Presidente Prodi?
R.Ho una lunga amicizia con il Presidente Prodi. Lo conosco da quando era presidente dell’Unione Europea. Abbiamo ottimi rapporti personali. Io ascoltero’ cosa hai da dirmi su questo argomento. Non sono certo che questa e’ la posizione ufficiale dell’Italia o della comunità internazionale. Ma se l’Italia e’ pronta a impegnare il suo esercito giornalmente contro le attività terroristiche di Hamas ,della Jiad islamica, e delle altre organizzazioni terroristiche che operano a Gaza, questa sarebbe una notizia molto interessante. L’Italia e’ pronta a combattere? A sacrificare i suoi soldati? E’ pronta a metterli a rischio come noi facciamo con i nostri perche’ non abbiamo altra scelta? Se questa e’ la politica italiana, ne possiamo parlare. Ma prima di tutto devo capire da Prodi quale e’ il significato esatto di queste idee che sono nell’aria
. 6) L’Italia si e’ assunta una grande responsabilita’ nel sud del Libano. Ora il governo Siniora e’ in pericolo, incalzato da Hetzbollah. Israele puo’ aiutarlo? Ad esempio fermando i voli di ricognizione sul sud del Libano che secondo la comunita’ internazionale rappresentano una violazione del cessate fuoco?
R.Guardi. Queste accuse sono un tipico esempio dei pregiudizi contro di noi che a volte mi preoccupano. L’Iran, la Siria e Hetzbollah violano ogni giorno la risoluzione del consiglio di sicurezza dell’Onu 1701. Non solo la violano. Cercano attivamente di mettere in difficoltà il governo libanese e di rovesciare il primo ministro Sinora, che noi tutti sosteniamo. Contrabbandano armi. Sabotato il sistema politico. Usano le milizie armate contro il governo. Assassinano leader politici. E lei si lamenta dei sorvoli aerei israeliani….
7) Mi riferivo alla posizione presa dalle Nazioni unite…
R.Lo so, non ce l’ho con lei, personalmente. La cosa che mi stupisce e che chi ci accusa non sembra interessato a tutto cio’ che le ho appena detto. Sembra interessato solo ai nostri voli di riconoscimento a 45mila piedi . Li effettuiamo per garantirci che, approfittando del caos e delle turbolenze politiche, Hetbollah non contrabbandi armi che domani potrebbero essere usate contro i cittadini israeliani, come e’ accaduto questa estate. I voli di ricognizione sono una misura di autodifesa della massima importanza .
8) Lei sta prendendo in considerazione uno scambio di prigionieri per riavere il soldato rapito in Gaza. Quanto lontano e’ pronto ad andare. R.
E’ pronto a liberare detenuti palestinesi che risono macchiati di reati di sangue? Voglio essere molto chiaro. Non ho in mente alcun negoziato con Hamas. Ho intenzione di fare passi molto calcolati e misurati verso il presidente Abu Mazen per facilitare il dialogo . Le mi ha chiesto: Dove sta andando? Come puo’ facilitare la creazione di una atmosfera favorevole al negoziato? La risposta e’: se si puo’ aiutare Abu Mazen con la liberazione di detenuti , allora sono disposto ad andare in questa direzione. Quando lontano? Sono pronto ad andare molto lontano.
9) Nel suo discorso, al quale ha fatto riferimento all’inizio, lei dice che Israele e’ pronto a evacuare molti insediamenti della Cisgiordania per favorire la nascita di uno Stato palestinese vivibile. Alcuni palestinesi moderati replicano: aspettiamo fatti, non parole.
R.Incominciamo a negoziare! Non posso fare tutto cio’ senza negoziati. Dica a questi palestinesi moderati che io li sto aspettando. Che vengano e mi parlino.
10) Per rafforzare la leadership di Abu Mazen , lei e’ pronto a liberare il leader di Fatah, Marwan Barghouti?
R.Non ho pieni poteri di liberare chiunque semplicemente con una firma. Si tratta di un processo politico. Quando Abu Mazen parlerà con me, si sentirà dire molte cose interessanti.
11) Le ha recentemente fatto un esplicito riferimento al Piano saudita del 2002,che a dire il vero chiede un completo ritiro israeliano sulle linee del 67, che a quando sappiamo non è la sua politica. In che modo questo piano puo’ essere una base per negoziati?
R.Non ho detto che questo piano e’ la base dei negoziati. Ho parlato dei principi del Quartetto e della Road Map. Ma penso che devo ascoltare molto attentamente le voci che vengono dai Paesi arabi e musulmani. E quando l’Arabia Saudita,che è leader nel mondo arabo, parla una lingua diversa dal passato e’ necessario tenerne conto. Il Re saudita ha mostrato durante la guerra di questa estate un enorme grado di responsabilità e saggezza. Ho un grande rispetto per lui. Nell’iniziativa saudita ci sono degli elementi interessanti. Non tutti. La richiesta ad Israele di ritornare ai confini del 67 mi sembra difficilmente ottenibile e esagerata. Ma e’ la prima volta che uno dei principali paesi arabi, a parte Egitto e Giordania che hanno firmato un trattato di pace con Israele, si dice pronto ad accettare il diritto di Israele ad esistere come stato ebraico e che ritiene che il conflitto tra noi e i palestinesi deve essere risolto in modo pacifico. Penso che dobbiamo sfruttare questa opportunità.
12) Uno dei vostri principali nemici, il leader di Hamas Khaled Mashal, ha parlato di uno stato palestinese nei confini del ‘67. Qualcuno in Europa vi ha visto un implicito riconoscimento dello stato di Israele. Cosa ne pensa?
R.No. Sono sempre impressionato e ammirato da chi in Europa vede cose che non esistono. E che riescono a capire quando non c’è niente da capire. E’chiaro a tutti che Khaled Mashal e’ il principale ostacolo alla ripresa dei negoziati tra noi e i palestinesi. E lui che ha bloccato la formazione del governo di unita’ nazionale tra Abu Mazen e Hamas, esattamente perche’ rifiuta categoricamente di riconoscere il diritto di Israele a esistere..
13) Ha detto che il presidente palestinese Mahmoud Abbas sara’ sorpreso di sentire quanto e’ disposto a concedere. Ma come puo’ convincere i palestinesi che lei vuole veramente la pace quando ha appena allargato la sua maggioranza di governo al leader di un partito di estrema destra come Lieberman
R.C’è un governo a guida Hamas, che è un’organizzazione terroristica. Abu Mazen vuole creare un governo di unità nazionale. E io dico: se i palestinesi accettano i principi del quartetto, sono pronto a parlare con loro. Lieberman, che lei definisce leader di destra, ha accettato i principi del mio governo. E in quanto membro del governo, ha condiviso la mia apertura di pace ai palestinesi della scorsa settimana. Magari dall’opposizione palestinese venissero gli stessi segnali. Potremmo sederci attorno ad un tavolo e parlare.
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