In un brevissimo trafiletto Il MANIFESTO informa sull'incontro tra i militari israeliani e quelli dell'Unfil sul ritiro di Tsahal dal sud del Libano.
Incontro definito produttivo da parte Onu. "I militari israeliani hanno, inoltre, mostrato a Nehra le mappe che indicano la dislocazione delle mine sul terreno", scrive Il MANIFESTO.
Ma, senza spiegarne i motivi, il quotidiano comunista si concentra sul prolungamento della presenza israeliana nel villaggio di Ghajar, attraversato dal confine israelo-libanese e base di incursioni di Hezbollah in territorio israeliano.
Il titolo del trafiletto distorce il senso della notizia, accusando sostanzialmente Israele di un'inadempienza che l'Unfil non ha affatto denunciato.
Ecco il testo:
Libano
Nazioni unite chiedono a Israele: «accelerate il ritiro»
Le Nazioni Unite spingono per un rapido completamento del ritiro dell'esercito israeliano dal Libano. Il vicecomandante dell'Unifil, generale J.P.Nehra, ha avuto un incontro definito «produttivo» con i vertici dell'esercito dello stato ebraico. L'Onu chiede che le truppe israeliane lascino il villaggio di Ghajar, ultima postazione occupata nel corso della guerra nel Paese dei Cedri. I militari israeliani hanno, inoltre, mostrato a Nehra le mappe che indicano la dislocazione delle mine sul terreno, piazzate durante il conflitto.
Una notizia distorta è anche quella data dall'altro quotidiano comunista, LIBERAZIONE , che titola a pagina 4 "Anp , Hanyieh contro la proposta di pace araba: "Il vero problema resta l'occupazione israeliana".
Leggendo tra le righe dell'articolo si capisce che il vero problema, per Hamas, è naturalmente il perdurante rifiuto di riconoscere Israele.
L'"occupazione" è tirata in ballo soltanto per scopi propagandistici, ovvero per far ricadere su Israele l'onere della perpetuazione del conflitto.
Ma se l'"occupazione" fosse davvero il problema di Hamas, essa avrebbe reagito diversamente al ritiro israeliano da Gaza, cercando di costruire uno Stato e non continuando gli attacchi terroristici.
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