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| Da LIBERO del 29 settembre 2006, riportiamo la cronaca di Hamza Boccolini: La libertà d'opinione in Europa continua ad essere minacciata dall'estremismo islamico e dai militanti di al-Qaeda. Questa volta la vittima è un filosofo francese, Robert Redeker che, il 19 settembre scorso, aveva pubblicato sul quotidiano "Le Figaro" un intervento giudicato "offensivo" nei confronti dei musulmani. In particolare aveva osato difendere in un editoriale le posizioni di Papa Benedetto XVI sull'Islam accusando i musulmani di voler intimidire l'Occidente. Per questo motivo il giorno dopo le autorità tunisine ne avevano bloccato la diffusione nel proprio paese accusandolo di aver offeso l'Islam. Non pago di ciò, l'estremismo islamico ha deciso di perseguitare il filosofo. Nei giorni scorsi ha infatti ricevuto minacce di morte scritte via e-mail. La cosa più grave però è quella che alcuni specialisti di anti-terrorismo hanno trovato in Internet. In uno dei più famosi siti utilizzati da al-Qaeda, sono state trovate pesanti minacce rivolte a Redeker. In un forum è stata pubblicata la sua foto con l'indirizzo di casa e della scuola di Tolosa nella quale insegna. Nel messaggio si invitavano i musulmani francesi ad emulare l'olandese di origine marocchine, Mohamed Bouyeri, che ha ucciso il regista Theo Van Gogh per il film submission. «Ha osato lo sfacciato attaccare chi ha fatto uscire la gente dal politeismo portandola verso la fede - recitava il messaggio - quello che bisogna fare in questo giorno è che i leoni di Francia si vendichino di lui, emulando i compagni del profeta, e facciano ciò che ha fatto il leone olandese Mohamed Bouyeri e il compito non è impossibile se chi lo esegue vive in Francia e si affida ad Allah». Ora il filosofo si troverebbe "in un luogo sicuro", secondo quanto riportato dal quotidiano regionale "La Depeche du midi". Nel suo intervento dal titolo "Di fronte alle intimidazioni islamiche, che cosa deve fare il mondo libero?", l'insegnante di un liceo di Saint-Orens-de-Gameville, vicino a Tolosa, aveva definito il Corano un "libro di una violenza inaudita" e il profeta Maometto "un condottiero spietato, predatore, massacratore di ebrei e poligamo". In un'intervista a "La depeche du midi", Redeker, 52 anni, ha dichiarato di «non essersi pentito» di aver scritto quel testo. E ha aggiunto di «aver provato angoscia in un primo tempo per le minacce di morte e tristezza in seguito perché quello che mi è successo corrisponde esattamente a ciò che denunciavo nel testo: l'Occidente è tenuto sotto sorveglianza ideologica dall'Islam». Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione di Libero |