Come al solito se la guerra scoppia o avanza la colpa non può essere che di Israele, non dei palestinesi o degli Hezbollah (che attaccano le cittadine inermi israeliane) perché nei titoli non vengono affatto menzionati:
A pag. 6 di City di giovedi 13 luglio 2006 la redazione riporta il seguente articolo dal titolo a grandi caratteri: "Medioriente, sempre più guerra Israele entra anche in Libano", corredato da una foto del solito immancabile carrarmato la cui didascalia ci racconta: "INVASIONE Un'unità di artiglieria dell'esercito israeliano in azione, ieri, al confine con il Libano".
GERUSALEMME - Venti di guerra soffiano di nuovo in Medio Oriente dopo un attacco di guerriglieri libanesi Hezbollah. Che ieri sono riusciti a catturare due soldati israeliani, a ucciderne altri tre e a ferirne cinque sul confine israelo-libanese, nel settore occidentale. Altri cinque soldati sono stati uccisi durante la reazione israeliana.
Una risposta rabbiosa,
tipica espressione usata per i cani affetti dal morbo...
che ha portato le forze armate di Israele ad attaccare decine di obiettivi in Libano e a bombardare il sud di Beirut. Il primo ministro Ehud Olmert ha affermato che l'attacco degli Hezbollah è stato "un atto di guerra" non provocato contro il territorio israeliano, del quale il governo libanese - di cui la milizia sciita fa parte con un ministro - ha la piena responsabilità. Il Libano però ha detto che non ne sapeva nulla.
Questa non è una giustificazione plausibile sotto nessun punto di vista né giuridico ("ignoranza legis non excusas"), né morale (Hezbollah è un'organizzazione terroristica riconosciuta tale perfino dalla UE), né internazionale (una risoluzione Onu imponeva al governo libanese che si era impegnato in tal senso, a smantellare i gruppi paramilitari e le infrastrutture delle organizzazioni terroristiche. Impegno del tutto disatteso.)
Olmert ha attaccato anche la Siria (che assieme all'Iran sostiene gli Hezbollah) affermando che dovrà rispondere del suo "sostegno al terrorismo". Olmert ha detto che la reazione di Israele "sarà contenuta ma molto, molto dolorosa" per il Libano (occupato da Israele il 17 marzo 1978 nella zona meridionale, e poi anche il 6 giugno 1982). La collera in Israele è grande. L'opposizione chiede un governo di emergenza nazionale, il capo di stato maggiore Dan Halutz ha mobilitato una divisione di fanteria corazzata (6mila uomini). L'attacco degli Hezbollah è stato sferrato verso le 9 del mattino nell'Alta Galilea. La reazione di Israele è stata rabbiosa.
Ancora l'espressione canina...
Elicotteri, aerei e artiglieria hanno attaccato obiettivi in sud Libano, colpendo strade e ponti. Caccia hanno sorvolato Beirut e truppe sono entrate in territorio libanese. (Ansa)
Accanto un trafiletto in blu dal titolo: "Gaza strage continua 22 palestinesi uccisi"
GAZA - Ventidue palestinesi sono stati uccisi ieri dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Tra loro, nove membri di una stessa famiglia. L'incursione aerea era diretta contro il capo del braccio armato di Hamas, Mohammed DEif. Che, secondo fonti palestinesi, sarebbe rimasto gravemente ferito alla colonna vertebrale, operato per quattro ore a rischio paralisi ma non in pericolo di vita. Un caccia israeliano ha lanciato un missile contro contro un'abitazione nella zona Seikh Radwane di Gaza, in cui il capo delle brigate Ezzedine al-Qassam teneva una riunione con alcuni responsabili del movimento islamico. Il proprietario della casa, Nabil Abu Salmeyah, professore all'università islamica di Gaza e dirigente di Hamas, sua moglie, cinque dei suoi bambini e due dei suoi nipoti, sono morti nell'attacco. Un'ennesima strage di civili, insomma. Hamas ha minacciato "una risposta dura e dolorosa". Il presidente palestinese Abu Mazen ha chiesto una riunione di emergenza del Quartetto Usa-ue-Onu-Russia e ha condannato "il crimine israeliano commesso contro famiglie palestinesi, donne e bambini", definendo l'operato di Israele una "aggressione totale" (Apcom, Ansa)
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