L’Austria è ormai da tempo in totale sfacelo politico e preda di
fazioni armate in conflitto tra di loro, ma unite da un solo
obbiettivo: rivendicare il Sudtirolo, abusivamente occupato
dall’Italia. Per conseguire questo obbiettivo esse chiedono la
distruzione totale dell’entità statale razzista italiota. Nel corso
di un anno, dopo che l’Italia ha ceduto alcune zone di confine, sono
piovuti più di mille missili tra Rovereto e Trento (alcuni hanno
raggiunto Verona) e alcuni militari italiani sono stati uccisi o
rapiti. Nel frattempo, il braccio militare di un partito al potere in
Croazia, in solidarietà con le fazioni austriache ha rapito
anch’esso alcuni militari e ha scatenato un lancio di razzi katiusha
su Trieste.
Il governo italiano ha perso la pazienza e ha posto in atto una dura
risposta militare. Con l’eccezione dei soliti imperialisti
americani, tale risposta è stata generalmente deprecata. Il ministro
degli esteri francese, noto per il suo costante sforzo di essere
amico di tutti, ha deplorato il rapimento dei soldati, glissando sui
lanci missilistici, e ha condannato la risposta italiana come
“sproporzionata” e capace soltanto di suscitare altro odio anti-
italiano. Negli ambienti italiani, o nei pochi ambienti vicini
all’Italia, si manifesta sorpresa, in quanto il ministro aveva
dichiarato di essere un fervente un amico dell’Italia e, a proposito
di alcune sue precedenti dichiarazioni che erano apparse duramente
critiche (aveva parlato dell’Italia come di uno stato terrorista),
aveva commentato con humour di essere tutt’al più un “amico che
sbaglia”. A proposito di tale dichiarazione, alcuni commentatori
hanno riportato all’attenzione una domanda rimasta in sospeso, e
cioè se il ministro andasse considerato come un pentito o un
irriducibile. Qualche scalmanato ha chiesto perché non ci si
chiedesse quanto odio provocasse nella popolazione italiana il lancio
di missili sulla popolazione civile, i rapimenti e gli attentati; ma
è stato prontamente zittito. Altri commentatori hanno saggiamente
rilevato che era meglio accontentarsi della condanna del ministro,
perché alcuni partiti della coalizione di governo francese avevano
espresso una condanna nei confronti dell’entità italiota ben
altrimenti dura. Si è notato che alcuni gruppi (per ora disarmati) di
militanti di questi partiti, o di simpatizzanti, hanno accusato lo
stato razzista italiota di comportarsi come i nazisti hitleriani e
hanno osservato che il mondo non può subire il fatto che la “razza
italiota mieta morte” soltanto perché è protetta dai criminali di
Washington e che è giunto il momento di boicottare e stroncare i
razzisti di Viterbo. Si noti, al riguardo, che Roma non è
riconosciuta come capitale dell’Italia, ed è rivendicata dai
discendenti di coloro che la occuparono dopo il crollo dell’Impero
Romano.
Il governo di Viterbo ha pertanto deciso di affidarsi alle cure del
ministro degli esteri francese, ed ha promesso che nel futuro non
sparerà più di una cannonata per ogni trecento missili e non
muoverà un dito se la quota di rapimenti si manterrà entro i dieci
l’anno. Tale proporzione è stata comunque ritenuta sproporzionata e
il detto ministro ha promesso di operare affinché il G8 indichi una
soglia di reazione equa al disotto della quale lo stato terrorista
italiota non correrà il rischio di essere condannato dal Consiglio di
Sicurezza. S’intende che una siffatta garanzia non pregiudica tutte
le legittime rivendicazioni a risarcimento dell’operato criminale
dello stato italiota che discende dalla sua natura razzista e
dall’errore strutturale consistente nel fatto stesso di essere nato.
Nel frattempo, il governo di Viterbo, per dar prova di buona volontà,
ha deciso di accedere alla richiesta della madre di un noto
calciatore di origini austro-croate di ricevere su un piatto
d’argento i testicoli del calciatore italiota Cuscini.
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