"Guantanamo come Auschwitz", sostiene Ida Dominijanni
da una lettrice la risposta alla sua aberrazione
Testata:
Data: 03/07/2006
Pagina: 0
Autore: Ida Domijanni
Titolo: Risposta a un ascoltatore

Pubblichiamo di seguito uno scambio di e-mail tra una nostra lettrice e la redazione di PRIMA PAGINA, trasmissione in onda su RADIO 3:
La terza segnala un aberrante paragone formulato dalla giornalista del MANIFESTO Ida Domijanni:

Gentile Redazione,
sono una vostra ascoltatrice da molti anni, e lo sapete perchè non è la
prima volta che vi scrivo, e nel passato ho avuto modo di intervenire
qualche volta in diretta, nonostante io sia una voce fuori daol coro.
Proprio questo particolare mi ha fatto pensare, e non solo a me, che la
vostra fosse una trasmissione libera e pluralista, che da la possibilità a
tutti di esprimersi, indipendentemente dalla suaposizione. Ho dovuto però
ricredermi, in queste ultim settimane, dato che, pur telefonando tutti i
giorni e molto presto al mattino, vengo regolarmente censurata.
Non sono io a perderci, credete: io posso essere delusa, ma la vostra
trasmissione perde quella bella particolarità dell'pertura a tutti, che la
rendevano così interessante e partecipata. Per quanto mi riguarda ho
individuato un'altra trasmissione, sicuramente piu' aperta e democratica
della vostra
Cordiali saluti
Bianca Picciotto

Gentile signora, capiamo che per chi chiama per intervenire tutti i giorni
puo' sembrare un'ingiustizia non andare in onda almeno una volta a
settimana ma se lei considera la questione dal punto di vista della
maggioranza del pubblico che ascolta (tutti i giorni?) ma non telefona per
intervenire, sentire sempre gli stessi nomi nel filo diretto diventa motivo
di noia e di disinteresse. Dato che ci arrivano in media 100 telefonate al
giorno, cerchiamo di dare voce un po' a tutti ma soprattutto a chi non e'
mai intervenuto. I suoi interventi sono sempre puntuali e interessanti ma
deve avere un po' di pazienza.... se vuole ovviamente, ci farebbe piacere
che lei rimanesse in ascolto anche sulle nostre frequenze.
Cordiali saluti
La redazione

Gentile Redazione,
ho seguito il vostro consiglio e ho continuato ad ascolatarvi, ma oggi è
capitato qualcosa di veramente spiacevole. Lo dico a voi, perchè dopo la
risposta che la giornalista di turno questa settimana ha dato ad un
ascoltatore, ho l'impressione che, rivolgermi a lei direttamente, sarebbe
fiato sprecato.
Ad un signore che parlava del carcere di Guantamo, la dottoressa Dominijanni
ha risposto dicendo che Guantanamo è una vergogna per l'umanità, così come lo
sono stati i campi nazisti.
Certo, Guantanamo non è un bel posto, è un
carcere duro e le condizioni di vita sono molto difficili: ma parliamo di
condizioni di vita! Nei campi nazisti, ho perso 44 persone, alle quali non è
stata data possibilità di vivere, e non si trattava (come a Guantanamo) di
terroristi, ma di donne e bambini con la sola colpa di essere nati.
Vorrei ricordare alla dottoressa Dominijanni che Auschwitz era concepito per
10mila assassini al giorno di gente  innocente, di civili indifesi, tramite
gas. Vorrei che invitaste la vostra ospite, a pensare molto bene a quello
che dice, prima di parlare e che simili paragoni sono improponibili. Vorrei
anche ricordarle che la settimana scorsa, un ragazzino di 18 anni,
altrimenti definito "colono" anche se viveva all'interno della "green line",
è stato rapito mentre commetteva l'imperdonabile colpa di tornare a casa in
autostop oltre, naturalmente,  alla colpa di essere ebreo , e che è stato
ucciso con  colpo alla testa (una vera e propria esecuzione): forse, la
dottoressa, potrebbe spendere una parola anche per lui.
Sono sicura che, se chiamassi, non mi passereste la telefonata,  pertanto vi
invito a chiedere alla giornalista un po' di riflessione prima di aprire
bocca.
Cordiali saluti
Bianca Picciotto

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